Omelia (12-11-2011) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Sapienza 19,7 Si vide la nube coprire d'ombra l'accampamento, terra asciutta emergere dove prima c'era acqua: il Mar Rosso divenne una strada. Sap 19,7 Come vivere questa Parola? La parola della Sapienza, evocativa del passaggio del Mar Rosso, risuona oggi quanto mai aderente alla situazione in cui si dibatte non una nazione soltanto, ma l'intera umanità. Il rischio incombente assume il volto di una crisi globale che non risparmia nessun settore, facendo sperimentare il limite e l'impotenza più totale. Come per Israele chiuso nella morsa dell'esercito egiziano e del mare, cresce con l'angoscia anche l'aggressività, aggiungendo al dramma che già si vive l'incubo del terrorismo. Preludio di una tragedia irreparabile o richiamo a rialzare il capo per ritrovare, con la direzione giusta e il senso del proprio andare, la forza di riprendere il cammino? Fu proprio quando tutto sembrava perduto, che Israele, obbedendo al comando di affrontare il rischio del mare, vide aprirsi una strada impensata e ciò che costituiva un pericolo mortale elevarsi a protezione, quasi una muraglia naturale che tracciava la rotta. Oltre l'immagine, una verità più volte documentata dalla storia: molte volte è necessario toccare il fondo per convincersi che la via che si è imboccata è in realtà un vicolo cieco, ma ci si può risollevare con un deciso cambio di rotta. Certo: ci vogliono dei Mosè che non si lascino intimidire dalle incontrollate reazioni delle folle, ma che abbiano il coraggio di farsi portavoce di Dio, di entrare per primi e decisamente nelle acque torbide e tumultuose che generano panico. Ci vogliono dei testimoni che con l'autorevolezza di una vita coerente e impegnata, sappiano imprimere alla storia una nuova rotta, come fece S.Francesco ai suoi tempi. Perché non io? Me lo chiederò seriamente quest'oggi, cercando di individuare la piccola luce di speranza che posso accendere là dove vivo. Liberami, Signore, dalla tentazione di andare ad ingrossare le fila di quelli che inveiscono o piangono sulla situazione che viviamo. Rendimi, piuttosto, testimone del tuo amore che mai abbandona chi ha il coraggio di impegnarsi nel tuo nome. La voce di un testimone Vorrei sempre essere, soprattutto in queste ore di confusione, di psicosi, di angustie collettive, un messaggero di speranza e di gioia... Al di sopra delle tragedie, del sangue, della violenza, v'è una parola di fede e di speranza che ci dice: sì, c'è una via d'uscita, c'è speranza, possiamo ricostruire il nostro Paese. Noi cristiani rechiamo una forza unica. Approfittiamone! Oscar Romero |