Omelia (23-11-2011) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Luca 21,13.19 "Avrete allora occasione di dare testimonianza ... Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita". Lc 21,13.19 Come vivere questa parola? "Il discepolo non è più grande del Maestro" diceva Gesù in un altro contesto (Mt 10,24). Nel Vangelo di oggi egli fa intravedere ai discepoli che saranno consegnati nelle mani degli avversari, soffriranno persecuzioni e persino la morte per il suo nome, ma rassicura: "nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto". Sì, come Gesù che ha sofferto la morte di croce per poi risorgere alla pienezza di vita, cosi la perseveranza del discepolo nel patire con Gesù, sboccerà nella risurrezione, nella gioia delle nozze eterne nel regno dei cieli. La salvezza si realizza attraverso i tornanti del calvario - diceva don Tonino Bello. È questo il cammino che dà modo al discepolo/amico di identificarsi con Gesù e, come Lui e con Lui, dare una testimonianza credibile a questo nostro mondo assettato di speranza: la salvezza non percorre i rettilinei della storia - sempre don Tonino Bello - non è dei forti e dei grandi, mai dei piccoli e umili e miti di cuore. Nella mia pausa contemplativa, oggi, chiedo al Signore di aiutarmi a perseverare nella testimonianza anche quando la croce diventa più pesante. Signore Gesù, a me piace la vita comoda senza problemi ma questa utopia non esiste. Aiutami ad affrontare la realtà di ogni giorno con te e così sarò capace di essere un testimone autentico, capace anche di essere Cireneo per i miei fratelli. La voce di un rumeno ortodosso Il dolore per il cristiano è prima di tutto una visita di Dio, una visita sicura, poiché egli sa che è una privazione di questo mondo e che non contenendo nulla del mondo, non può nascondere che Dio ... Vladimir Ghiko |