Omelia (01-12-2011)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Matteo 7,24-25

Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.
Mt 7,24-25


Come vivere questa Parola?

La casa dove abito è situata su uno sperone roccioso del monte Taleo. Conosco da tanti anni la solidità e la stabilità delle sue mura che non temono l'infuriare delle tempeste né le staffilate del vento. Così la metafora usata da Gesù mi sembra quanto di più efficace si possa pensare per esprimere la saggezza cristiana che fa del credente un uomo pienamente uomo: collaudato, nella sua umanità, dal coraggio non solo di ascoltare la parola ma anche di tradurla in concretezza di vita. Sì, non una vita qualsiasi ma quella indicata dalla parola biblica, soprattutto dal vangelo di Gesù.

Ecco, lungo lo scorrere dei giorni possono accadere cose liete e cose tristi. Sono queste ultime (una disgrazia, una malattia, una morte, un tradimento) a mettere a duro cimento una persona. Se non hai dei punti fermi sul senso della vita e della sua fugacità, sulla gioia e sulla sua caducità, sul dolore che si riscatta e diventa prezioso se unito a quello di Cristo, sulla morte che non è definitiva ma si spalanca sulla vita in pienezza; se tutto questo è un grosso punto interrogativo, certo, la persona è allo scoperto. Tutto in lei rovina. Proprio come la casa senza solide fondamenta quando viene l'alluvione.

Signore, la tua parola è la vera risposta alle domande di fondo del mio esistere. Dammi, perseveranza nell'ascoltarla ogni giorno e coraggio nel metterla in pratica sempre: quando è facile e quando è difficile. Sempre mi aiuti la tua grazia.

La parola di un filosofo

Il vangelo è la mia patria. Io ho preso domicilio nel vangelo, cioè in Gesù Cristo
Henri Bergson