Omelia (07-12-2011)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Isaia 40,27

Perché dici, Giacobbe, e tu, Israele, ripeti: «La mia via è nascosta al Signore e il mio diritto è trascurato dal mio Dio»?
Is 40,27


Come vivere questa Parola?

Quando l'orizzonte si fa scuro e anche Dio sembra non prestare più ascolto al nostro grido di aiuto, può assalire questo dubbio sconcertante, talvolta accompagnato dall'interrogativo: ma che cosa ho fatto per meritarmi questo castigo? Una domanda che certamente nasce da un cuore ferito e angosciato a cui ci si deve accostare con delicato rispetto, più che soffermarsi scandalizzati sul gemito che ne sgorga. Ma una domanda posta male, che rivela l'infiltrarsi dell'idea di un Dio a mio uso e consumo.

È la stessa parola di Isaia a indicare la via di uscita: provare a svincolarsi dall'accartocciamento su se stessi in cui la prova ci ha fatti rintanare e provare a rialzare il capo per spaziare con lo sguardo su un orizzonte più vasto, in cui cogliere punti luce che parlano della presenza di Dio. Uno sguardo che non escluda, anzi privilegi, il nostro passato. Riandare a quelle esperienze in cui abbiamo avuto la sensazione di toccarlo, tanto lo sentivamo vicino, padre-madre che si occupava di noi senza privarci della gioia di sentirci protagonisti attivi della nostra storia. Punti-luce che avevano lo scopo di non farci smarrire nella penombra, e talvolta il buio incombente, in cui si snoda ordinariamente la vita. Punti-luce da non perdere mai di vista per orientarci: stella polare che continua a indicare la rotta e a infondere sicurezza e coraggio.

Farò memoria, oggi, dei passaggi di Dio nella mia vita. Lascerò che il loro ricordo riscaldi il cuore e lo apra alla riconoscenza e al fiducioso abbandono.

Concedimi, Signore, di non perdere mai di vista te, Stella Polare accesa sul mio cammino, perché non mi smarrisca per strade tortuose e cieche, ma anche nelle ore di prova sappia orientarmi.

La voce del Papa

Se Dio è amore, l'amore non troverà forse una possibilità per rispondere alla speranza di colui che ama?
Benedetto XVI