Omelia (25-12-2011)
don Roberto Rossi
Gesù nei cieli, Gesù sulla terra

Carissimi, Buon Natale! Natale è la nascita di Gesù, il Signore, il Salvatore. Siamo davanti a Gesù Cristo: "Cristo da conoscere, Cristo da accogliere, Cristo da vivere". Conoscere Gesù: come è nato, come è vissuto, come ha costruito e offerto la sua vita, quali le sue scelte, quali le sue parole, quali i suoi gesti di amore?

Gesù, il Figlio del Dio altissimo e onnipotente, creatore del cielo e della terra, si è fatto "bimbo piccolissimo", come dice la canzone di Chieffo. Umile, povero, in un rifugio di fortuna, in una famiglia semplice, dove l'unica ricchezza è l'amore vero; riconosciuto, adorato, accolto da alcuni, nell'indifferenza di tanti, perseguitato dai potenti. Ma è la luce che viene nel mondo, che illumina ogni uomo. Le tenebre non l'hanno accolto. "si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi. A quanti lo hanno accolto ha dato la possibilità (il potere) di diventare figli di Dio". Gesù è Dio fatto uomo, uno di noi, vivente su questa terra, con noi, come noi, per noi.

Il Natale non è soltanto un fatto storico, ma è il richiamo che Gesù nasce e vive oggi, nella vita di ogni persona, che lo accoglie nella fede (lo sente - quale è - come persona vivente, luce, forza, sostegno, salvezza della propria esistenza e della vita del mondo), che lo testimonia nella carità, nell'amore verso gli altri. "Qualunque cosa avete fatto a uno di questi, l'avete fatta a Me". Gesù ha detto che Lui è presente nel prossimo, specialmente nel prossimo bisognoso: chi ha fame, sete, nudo, malato, carcerato, straniero.

Chi ha la possibilità di fare visita alle Missioni o di seguire le situazioni dei poveri del mondo, sa quanti sono i bambini che fin dalla nascita sono malnutriti, malati, poliomielitici, sordi, ma pieni di vita, desiderosi di vita. Si tocca con mano Gesù presente in loro: questi sono il Gesù bambino che siamo chiamati ad amare. Si legge nei loro occhi la vivacità e la tristezza, si capiscono le conseguenze della malnutrizione, della mancanza di medicine, della povertà di vita. Si vedono bimbi rifiorire, dopo le cure o interventi chirurgici, ad opera di tanti medici volontari, riprendere a camminare, a vedere, a vivere. Così ogni bimbo accolto ha una sua storia, ogni bimbo è un Gesù su questa terra. Ogni bimbo, ogni povero deve essere un Gesù per me. Ecco il nostro Natale: crediamo nella sua presenza in ogni bambino, in ogni povero, in ogni malato, in ogni prossimo, vicino e lontano. Auguro questa fede e questo amore a tutti.