Omelia (01-01-2012) |
padre Gian Franco Scarpitta |
Figlio di Colei che è sua figlia Nato nel tempo, da donna, sotto la legge (Cfr. Gal 4, 4). Sono queste le condizioni alle quali si sottometteva Dio mentre si incarnava ed entrava nella storia dell'uomo. Ne assumeva tutte le caratteristiche fin dall'infanzia e ancor prima di assumere la carne medesima, poiché la sua nascita nel tempo non doveva avere nulla di straordinario rispetto a quella di tutti gli altri uomini (eccetto la gravidanza di Maria per opera dello Spirito Santo) e per questo motivo si parla oggi della Madre di Dio. Incarnandosi e assumendo la nostra condizione, Dio ha scelto un grembo materno femminile, nel quale Egli, Verbo eterno con il Padre e lo Spirito è diventato carne, è entrato nella storia chiamandosi con un nome, Gesù. Facendosi uomo però non ha cessato di essere Dio, quindi Maria è la Madre di Dio, in quanto Madre di Gesù, il Dio fatto uomo. . Come afferma Dante Alighieri, Ella è "Figlia del tuo Figlio", cioè figlia di Dio che l'ha pensata e predisposta fin dall'eternità; poiché però questo Dio ha voluto in lei essere uomo, ebbene, Ella è Madre di Dio in quanto Figlio che si è incarnato; Madre insomma di Gesù, vero Dio e vero uomo: Teotokos. Il Nestorianesimo aveva molto abusato del mistero del Natale, definendo Maria la Cristotokos, figlia del solo Cristo umano: smentiva che Cristo fosse sia Dio e che uomo, affermando il solo dato umano dell'Incarnazione; invece, la grandezza dell'amore di Dio per l'umanità, sta nel fare della Vergine indiscutibilmente la Madre di Dio che si fa uomo senza perdere se stesso e ravvivare così la pienezza della Rivelazione nell'Incarnazione. Ella è madre di Dio; madre cioè del Dio fattosi carne allo scopo di apportare la nostra salvezza. Facendosi uomo, poi, il Figlio di Dio pur rinunciando alle Sue posizioni di grandezza, non cessò di essere Dio, ma per un mistero ineffabile della nostra fede coniugò umanità e divinità e questo ancora una volta attesta alla legittimità del titolo donato a Maria: Madre di Dio. Nell'incontro con Maria Elisabetta riconosce in lei la Madre del Verbo: "A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?" (Lc 1, 48) professando così la fede nel Dio che si incarnava per la salvezza degli uomini e perché avesse anche una Madre. Dio si è scelto una madre terrena per raggiungerci tutti e redimerci. Da questa certezza vanno considerate due cose: 1) La sua Incarnazione in Maria non si limita alla gestazione perché questo suo essere Verbo Incarnato si è protratto in tutte le tappe della sua vita, dalla predicazione ai miracoli, agli insegnamenti fino alla sua morte e risurrezione. In ogni momento e in qualsiasi contestualità, Gesù si è mostrato il Verbo Incarnato, vero Dio vero uomo. 2) E neppure la sua relazione con Maria sua Madre si è limitata al parto straordinario. Egli infatti non aveva scelto questa semplice fanciulla semplicemente come luogo o canale di comunicazione con tutti gli uomini, ma aveva voluto adottare in lei una madre effettiva in senso lato, alla quale restare sottomesso e asservito e dalla quale ricevere educazione e formazione alla vita e all'esperienza umana. Maria da parte sua si è mostrata madre premurosa e attenta in tutte le situazioni del vissuto del suo Figlio, nella sua crescita e nella sua formazione e nella partecipazione alla sua opera di redenzione e di salvezza. Fra Maria e Gesù si realizza la comunione e la coesione fra l'essere Madre dell'una e l'essere Figlio dell'altro in una simbiosi espressiva fra maternità e figliolanza. Tutti ruoli che ancora oggi ispirano molto nella realtà di relazione fra genitori e figli, in particolar modo riguardo ai rapporti con la mamma, e rivalutano l'importanza del ruolo della madre. Questo ruolo è quello di infondere sicurezza coraggio, di animare e rincuorare, rendendosi oggetto di estrema fiducia e di confidenza, in modo da dare ai figli occasione di apertura e di dialogo. Sperimentare in prima persona l'amore di cui si deve essere annunciatori è la via più efficace per ottenere credibilità; se Dio sperimenta in primo luogo l'amore verso se stesso l'amore di cui è dispensatore per gli uomini, allora è davvero credibile... La stessa Madre di Dio, perché madre del Signore Gesù Cristo unita a noi, si rende anche madre dell'umanità e supplisce alle eventuali carenze che dovessero apportare le mamme odierne verso i loro figli; il che significa che noi stessi in Maria vediamo la nostra madre effettiva anche mentre trasocrrono le vicende della nostra vita; Madre di Cristo che è vincolato ai suoi membri ( i battezzati) che formano il Corpo che è la Chiesa, quindi Madre della Chiesa e di tutti coloro che la compongono. Proprio all'inizio di questo nuovo Anno sociale, salutando il precedente anno irto di problemi e carico di perplessità sul futuro, Maria ci incoraggia ad intraprendere il nostro itinerario non senza che affidiamo noi stessi alla sua intercessione per enrare nella comunanza col il Figlio suo Gesù. Sul nuovo anno è impossibile indovinare pronostici o fare anticipazioni; solo la fede e la speranza nel domani possono concederci di iniziarlo adeguatamente e in tutto questo, la potente intercessiione della Vergine Madre di Dio che si rende nostra Avvocata, apporterà i suoi risultati di grazia e di pace. |