Omelia (08-01-2012) |
don Roberto Seregni |
Primo passo Dalla visita dei Magi al battesimo sono passati trent'anni, ma la liturgia ci fa fare questo passo in pochi giorni. Quel bimbo è diventato un uomo e dopo il silenzio di Nazareth esce allo scoperto. E' davvero straordinaria questa prima apparizione pubblica del Rabbì! Tutti lo attendono, i profeti hanno annunciato la sua venuta, il cugino asceta lo presenta con solennità e Lui che fa? Si mette nella fila dei peccatori per farsi battezzare. Che meraviglia! Forse anche il Battista è rimasto stupito di questo primo passo di Gesù, forse anche lui si aspettava un Messia diverso, una rivelazione inequivocabile, prodigi, miracoli, guarigioni per svelare al mondo la verità del falegname di Nazareth. E invece no. La rivelazione prosegue con lo stesso stile dell'Incarnazione: solidarietà, nascondimento, irrilevanza, piccolezza. Il Messia nato come un profugo in una stalla ora si svela in fila con i peccatori. Tutta la vita di Gesù e tutte le sue scelte confermeranno questo stile inaudito e sorprendente. I discepoli di ogni tempo saranno chiamati a fare piazza pulita delle attese di gloria e di potere. Fin dal primo passo è chiaro per tutti che il cammino del Rabbì si snoderà su sentieri inattesi e sorprendenti. La voce che squarcia i cieli e la colomba che volteggia sopra Gesù sono la conferma trinitaria di quel volto di Dio che sta per essere rivelato. Quell'uomo con le mani callose e intrise dei profumi della resina è la trascrizione storica, definitiva e compiuta della verità di Dio. Se vuoi incrociare lo sguardo di Dio, ora sai dove cercarlo... |