Omelia (08-01-2012) |
padre Paul Devreux |
Siamo al battesimo di Gesù, e Giovanni Battista ci presenta Gesù come un uomo più forte di lui, cioè capace di vincere il male. Giovanni riesce solo ad esortare a fare penitenza, a riconoscere i propri sbagli e a fare buoni propositi, ma l'uomo forte che arriva sarà in grado di fare di più: saprà battezzarci con lo Spirito Santo. Gesù arriva da Giovanni, cioè dove nessuno se lo aspetta, cosi come ha già fatto crescendo a Nazareth, e si fa battezzare. Non lo fa per la gente, per dar l'esempio, tanto nessuno lo conosce, lo fa per manifestare al Padre la sua disponibilità a condividere la condizione dell'uomo debole e bisognoso di guardare a Lui. Quando esce dall'acqua il cielo si squarcia, un po' come quando dopo la sua morte si squarcia il velo del tempio, perché il Dio, invisibile agli occhi dell'uomo, in Gesù diventa visibile. Lo Spirito discende verso di lui come una colomba, che simboleggia la rinascita dopo il diluvio, ma la colomba ha anche la caratteristica di saper ritrovare sempre il suo nido, per cui andare da Gesù è come dire che ha ritrovato casa sua. Infine c'è la voce del Padre che sta a significare che il Padre si riconosce nelle scelte che suo figlio sta facendo, ma è anche una dichiarazione bellissima e spero che ognuno di noi possa sentirla vera anche per sè. |