Omelia (14-01-2012) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento Primo Samuele 9,17 Ecco l'uomo di cui ti ho parlato: costui reggerà il mio popolo. Sam 9,17 Come vivere questa Parola? Dio accoglie la richiesta di Israele di avere un re e lui stesso ne designa la persona scegliendola tra la più piccola delle tribù. Non si tratta, infatti, del riconoscimento di un prestigio personale, o del conferimento di una onorificenza finalizzata a dar lustro alla persona, ma di una missione affidata al re per il popolo di Dio. Al centro non c'è Saul, ma Israele. Infatti, in un versetto omesso dalla liturgia odierna, il sedicesimo, Dio rivolgendosi a Samuele dice: "Ti manderò un uomo della terra di Beniamino e tu lo ungerai come capo del mio popolo Israele. Egli salverà il mio popolo dalle mani dei Filistei, perché io ho guardato il mio popolo, essendo giunto fino a me il suo grido". Per ben tre volte si ribadisce che Israele è e rimane il popolo di Dio che lo segue con attenzione, ne ascolta il grido e interviene prontamente. La scelta di un re è per sottrarlo alla minaccia filistea. Il trasformare lo svolgimento di un compito in una esibizione di potere e il sostituire il bene comune con il proprio tornaconto, a qualunque livello, è un'aberrazione da cui ci mette in guardia Gesù indicando la via del servizio. Prima di puntare il dito sui più palesi centri di potere, cercherò, quest'oggi, di verificare se svolgo i miei compiti nell'atteggiamento del servizio o se non si insinua la tentazione di ambiziosi tornaconti. Gesù, tu hai detto di essere venuto non per essere servito ma per servire, aiutami ad assumere il tuo atteggiamento nel portare avanti le mie responsabilità in famiglia, nell'ambito del lavoro, in politica... La voce di un martire Non ci può essere una dicotomia fra i diritti di Dio e i diritti dell'uomo. Quando parliamo dei diritti dell'uomo, stiamo pensando all'uomo immagine di Dio, stiamo difendendo Dio... E poi bisogna preoccuparsi della promozione dì tutti gli uomini. Oscar Romero |