Omelia (29-01-2012) |
don Giovanni Berti |
Gesù fa gridare il male che è in noi Clicca qui per la vignetta della settimana Andrea, un ragazzo italiano che legge dall'estero questo mio blog, mi ha segnalato un video su internet che in pochi giorni ha totalizzato più di 17 milioni di visite! Il video si intitola "Why I Hate Religion, But Love Jesus" (http://www.youtube.com/watch?v=1IAhDGYlpqY) Purtroppo la mia padronanza della lingua inglese non è così grande da poter capire nei dettagli il lungo discorso che fa il ragazzo del video. Fatto sta che questo video ha generato un grande dibattito e la produzione di altrettanti video di altri giovani in riposta alle tesi del primo filmato. Da quel poco che posso capire e che mi è stato spiegato, il video sostiene che Gesù ha voluto combattere e annientare ogni forma di potere e ricchezza, ma i sistemi religiosi, che si rifanno a Cristo, nel corso dei secoli le hanno rimesse in piedi, contraddicendo il messaggio originario. Da qui l'affermazione "odio la religione, amo Gesù". Fa molto pensare questa forte presa di posizione, che non va liquidata troppo frettolosamente, anche perché è il pensiero di moltissime persone, specialmente giovani. Perché questo "odio" verso la religione istituzionale? Perché c'è la sensazione che tradisca continuamente Gesù? Bisogna subito puntualizzare che se oggi abbiamo la memoria della vita e delle parole di Gesù lo dobbiamo proprio alle prime comunità cristiane, cioè alla Chiesa nascente. Senza qualcuno che raccogliesse e tramandasse il ricordo di Gesù, nei secoli, oggi non potremmo leggere il Vangelo che lo racconta. Ma è vero comunque che c'è sempre stata questa forte sensazione di tradimento di Gesù da parte dei cristiani, nel corso della storia e anche oggi. Il Vangelo di questa domenica è strettamente legato a quello di domenica scorsa. In tutte e due i racconti Gesù ci viene presentato con un carisma incredibile, che conquista le persone, suscita in coloro che avvicina il desiderio di cambiare radicalmente vita (i discepoli che lasciano tutto subito e lo seguono). Ha un messaggio e un modo di annunciarlo che genera stupore, domande, e scatena persino le forze del male. Gesù che predica ha una autorità e un modo di comunicare che provoca tutti, e non lascia indifferenti. Molto significativo è questo venire allo scoperto delle forze del male. L'indemoniato della sinagoga rappresenta ogni uomo che ha in se il male che "protesta" davanti al Vangelo. "Sei venuto a rovinarci!", grida la parte cattiva del povero uomo posseduto... Si, Gesù è venuto a rovinare il male, a mettere in evidenza i lati oscuri dell'uomo, i lati oscuri della società e anche i lati oscuri della stessa comunità cristiana. Forse chi dice di odiare la religione, odia quella parte della Chiesa che effettivamente contraddice il Vangelo e che non porta a conversione. Forse le critiche mosse ai cristiani e a coloro che detengono un potere nella Chiesa, sono un occasione per guardare con serenità la parte di noi che è contraria al messaggio di Cristo, e quindi cercare di estirparla. In questa operazione di risanamento continuo, è presente lo stesso Gesù. Come ha liberato quell'uomo della sinagoga dal male che lo dilaniava, così può fare con me e con la comunità cristiana. Non devo aver paura se il Vangelo mi provoca. Non dobbiamo avere paura se ci sentiamo "accusati" dalle parole di Gesù. Anzi, se sentiamo in noi un continuo combattimento che non ci lascia tranquilli, allora vuol dire che il Vangelo sta davvero lavorando in noi. Se invece pensiamo che le parole di Gesù provocano solo "gli altri", e noi come Chiesa ci sentiamo arrivati e senza bisogno di conversione, allora si che siamo lontani e in serio pericolo. Domenica scorsa, alla sera, ho partecipato con diversi adolescenti e giovani del mio paese ad uno spettacolo davvero unico: "il mondo di Lucy". E' la storia messa in musica di un miracolo della vita. Una coppia di artisti della musica, scoprono che la figlia attesa è malata gravemente con una doppia sindrome che la renderà disabile. Dopo le prime paure e dubbi, decidono di farla nascere lo stesso, dimostrando un grande amore e fiducia nella vita. Questa loro scelta è stata trasformata da loro stessi in un video concerto che ha come messaggio l'amore per Lucy, piccola luce. Questa testimonianza evangelica messa in musica non lascia indifferenti e provoca molto. Ascoltando le canzoni e la storia, da un lato ci si commuove e dall'altro ci si accorge dei piccoli e grandi egoismi che abitano dentro di noi. Il nostro egoismo, messo davanti ad una testimonianza evangelica vera, protesta e grida come l'indemoniato del Vangelo. Ma è bene che sia così, perché quando siamo vicini a qualcosa o qualcuno che ci parla realmente di Gesù e dei suoi insegnamenti vissuti, allora siamo vicini a guarire da ciò che ci allontana da Dio. Clicca qui per lasciare un commento. |