Omelia (12-02-2012)
don Giovanni Berti
Gesù impuro per amore

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puro o impuro...
sacro o profano...
santo o peccatore....
credente o laico...

Ho cominciato a fare questa lista mentale di parole che descrivono contrapposizioni e distinzioni nette tra persone, partendo dalla parola chiave di questo brano: purificare.
La nuova traduzione in italiano dal testo greco (molto più fedele e precisa) riscopre questa parola che nella precedente versione era tradotta con "guarire". Il lebbroso chiede a Gesù di esser purificato, e non semplicemente guarito. E Gesù, come dice il testo di Marco, realizza questo desiderio.
Perché purificare?
La lebbra ai tempi di Gesù era considerata un male terribile, che faceva molta paura. Si trovano nei testi della Scrittura molti riferimenti precisi a come comportarsi con questa malattia. La prima lettura di questa domenica (libro del Levitico, capitolo 13) ci dà uno spaccato della mentalità religiosa nella quale si muovono i personaggi del racconto evangelico. Essere lebbrosi significava essere impuri, cioè lontani da Dio, puniti per i propri peccati con un male che separava da Dio e dalla società. Chi aveva la lebbra doveva sentirsi profondamente rifiutato e doveva autoescludersi da tutti, e la guarigione era considerata impossibile.
Questo lebbroso invece compie qualcosa che, ripensando al contesto della vicenda, è davvero straordinario. Il malato va da Gesù di sua iniziativa, non rimane fuori e lontano da tutti, ma "osa" avvicinare questo Maestro, che ha la fama di non rifiutare nessuno, anche i più lontani e maledetti.
E chiede la purificazione. Chiede di esser riammesso nella bontà di Dio e nella società dei credenti. Il lebbroso vuole che insieme alla malattia, scompaia da lui il marchio di peccatore e di rifiutato.
E Gesù compie un'azione ancor più ardita e scandalosa, apparentemente inutile ai fini della guarigione: tocca il lebbroso.
Toccare un lebbroso significava diventare a sua volta impuri e maledetti.
Ma Gesù ha davanti a se un uomo che soffre. Gesù vede la sofferenza creata da un sistema sociale e religioso che genera barriere, esclusioni, divisioni: puro o impuro.... santo o peccatore... vicino a Dio o lontano da Dio...
Gesù rompe le divisioni, tocca il lebbroso e per un attimo diventa anche lui impuro agli occhi del mondo.
Davvero Dio si è fatto uomo! Davvero Dio tocca l'umanità mescolandosi con essa.
E' in questo "toccare" che c'è il vero miracolo dell'amore, e ci rivela chi è Gesù.
Il lebbroso viene in questo modo contaminato dalla santità di Gesù, Figlio di Dio, il quale ha scelto di contaminarsi dell'umanità dell'uomo, di ogni uomo!
Il lebbroso non ha un nome, come spesso accade in altre guarigioni. Possiamo quindi vedere in lui ogni essere umano, noi compresi, bisognosi di essere guariti nel profondo.
Dopo la guarigione il lebbroso purificato dall'amore, viene rimproverato e mandato come testimonianza ai sacerdoti. Gesù rimprovera il lebbroso di aver creduto anche lui all'assurdità che "Dio rifiuta le persone". La divisione puro e impuro è una legge umana, ma per Dio non ha senso! Il lebbroso non era solamente malato nella pelle, lo era soprattutto nel cuore, e con lui sono malati anche tutti coloro che continuano a separare, distinguere e mettere muri tra le persone! Ecco perché il lebbroso deve andare dai sacerdoti, perché possano anche loro guarire dalla falsa idea di Dio che con le loro distinzioni continuano ad inculcare alle persone.

puro o impuro...
sacro o profano...
santo o peccatore....
credente o laico...
... quante distinzioni e giudizi facili facciamo sulle persone, e che in Dio non hanno senso!


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