Omelia (21-02-2012)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Marco 9,37

Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma Colui che mi ha mandato.
Mc 9,37


Come vivere questa parola?

Nel mondo antico il bambino non godeva di molta considerazione, era simbolo di emarginazione e debolezza.

Gesù si mette dalla parte dei bambini, è uno di loro, è venuto per loro, per tutti coloro che si riconoscono creature bisognose di salvezza, bisognose di paternità.

Piccolezza, fragilità, infanzia... sono termini incomprensibili anche ai dodici! Non riescono a comprendere come queste siano le vie di salvezza portate dal Messia atteso.

Per loro non è concepibile che Gesù, il Messia, appunto, possa essere consegnato per essere ucciso e poi addirittura, risorgere dopo tre giorni.

Eppure la sequela esige l'accoglienza di Gesù nella sua totalità: di Uomo/Dio che si offre liberamente per amore; perché il Padre sia rivelato e ogni uomo salvato. Egli vuole riconciliare la creatura col Creatore una volta per sempre, e per questo accoglie liberamente la croce e la morte.

Nella mia pausa contemplativa, oggi, contemplo la misteriosità delle vie di Dio! Scelgo il percorso di Gesù per superare l'egoismo di fondo e accogliere il dono della vita senza fine.

Signore Gesù, ho dei desideri così grandi che il cuore non sembra capace di contenerli. Aiutami a valorizzare i piccoli passi quotidiani per giungere a te con la mano nella mano dei fratelli.

La voce di un vescovo contemporaneo

Gesù Cristo offre e comunica la possibilità di credere, sperimentando lui per primo e mostrando come si vive la fede.
Mons Mariano Crociata