Omelia (25-02-2012) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Luca 5,27 Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: "Seguimi!". Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì. Lc 5,27 Come vivere questa parola? Oggi il Vangelo ci mette dinanzi il caso di una conversione particolare, quella di Matteo il pubblicano. Gesù vede Matteo, lo guarda e lo chiama per nome. La chiamata è sempre personale. Il Signore guarda e conosce fino in fondo il cuore di ciascuno; invita per nome e lo fa proprio là dove ciascuno si trova, nella realtà della vita concreta, anche nelle situazioni di peccato. Dio in Gesù conosce per esperienza che cosa è l'uomo nei suoi limiti e nelle scintille di luce, di amore, di desiderio di altro. Matteo si sente toccato nel cuore dallo sguardo di Gesù e risponde immediatamente alla parola: "Seguimi!". Il suo mondo è capovolto: Matteo è riempito della gioia della salvezza, dell'amicizia con Gesù, Figlio di Dio e ne fa festa! Organizza un banchetto a casa sua e invita tutti gli amici a venire a incontrare Gesù. È un immagine viva del banchetto delle nozze eterne che godremo alla risurrezione, ma che è già anticipata nell'Eucaristia quotidiana e settimanale. Oggi, nel mio rientro al cuore, rifletto sulla chiamata di Gesù alla conversione: a seguirlo più da vicino, a stare con lui. Signore Gesù, tu sei sempre presente nell'Eucaristia. Apri i miei occhi e il mio cuore perché possa penetrare e far esperienza di questo stupendo mistero della fede e dell'amore. La voce di un teologo di oggi Gesù è colui che salva, è la medicina di vita per quelli che accettano l'invito di convertirsi, di mettersi dalla parte di Cristo - mangiano alla stessa mensa, mangiano lui! Silvano Fausti |