Omelia (26-02-2012)
don Luca Orlando Russo
Il regno di Dio è qui

Il Vangelo di questa prima domenica di quaresima sebbene si compone di soli 4 versetti ci presenta ben due scene distinte fra di loro, che necessitano di una trattazione separata. La prima, infatti, ben si collega alla scena precedente che è quella del Battesimo. La seconda, invece, inizia quella sezione del Vangelo di Marco che ci presenta il ministero pubblico di Gesù in Galilea. L'operazione, quindi, che compie la liturgia di questa domenica, è poco corretta da un punto di vista biblico, ma ben si addice al tempo liturgico. Le due scene, infatti, offrono entrambe spunti di grande valore spirituale per affrontare e vivere questo tempo caratterizzato, da un lato, dalla lotta contro lo spirito del male e, dall'altro, dalla conversione fondata sulla fede in Colui che è morto e Risorto.
Siamo in cammino verso la Pasqua liturgica e non solo, siamo in cammino verso la Pasqua della nostra vita che si compirà definitivamente con il passaggio da questo mondo al Padre, quando sorella morte ci visiterà. Non ci si può preparare né alla Pasqua liturgica né alla Pasqua definitiva se non attraverso una dura lotta contro lo spirito del male, da un lato, e un serio cammino di conversione per accogliere il Vangelo, dall'altro.
Attenzione, però, ad ogni lettura moraleggiante sia dell'una sia dell'altra scena. Siamo avvertiti: solo Gesù Cristo è l'uomo nuovo che sotto la guida dello Spirito Santo vince la tentazione di Satana, l'Avversario nostro e del Signore, che ha un unico obiettivo: dividerci da Colui che è l'Amore mediante la calunnia e la menzogna, per cui è detto il Calunniatore e il Menzognero. Dal deserto l'unico che esce vincitore è Gesù poiché egli è l'unico che si lascia guidare dallo Spirito Santo, sia nell'andare nel deserto, sia nel permanere in un luogo pieno di insidie e di tentazioni. Fu nel deserto che il popolo sperimentò tutta la sua fragilità, la sua indocilità e quant'altro abitava nel suo cuore. Durante il suo permanere nel deserto il popolo per quarant'anni toccò con mano che, di fronte alla prova, non era capace di rimanere fedele a Colui che con mano potente lo aveva liberato dalla schiavitù dell'Egitto. Ora nel deserto, condotto dallo Spirito, per quaranta giorni vi è l'uomo che riscatta l'umanità dalla sua infedeltà e assicura al popolo della nuova alleanza che, in lui, è vinta la lotta contro Satana.
Anche nella predicazione di Gesù rifulge, prima ancora dell'invito alla conversione, lo splendore dell'annuncio gioioso della presenza in mezzo a noi del regno di Dio. Con Gesù è finito il tempo dell'attesa, il futuro di Dio irrompe definitivamente nel presente dell'uomo. La patria del desiderio, il regno di Dio, è qui. Non è più necessario affannarci in vane ricerche: quello che abbiamo sperato, ora ci è donato gratuitamente.
A noi di aprire le mani e di accogliere il regno di Dio che si fa presente. Perciò, fratelli e sorelle, convertiamoci e crediamo al Vangelo!
Buona Quaresima!