Omelia (01-04-2012)
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)
Commento su Isaia 50, 4-7; Salmo 21; Filippesi 2, 6-11; Marco 14, 1- 15, 47

Con la Domenica delle Palme inizia la Grande Settimana, che i Padri della Chiesa chiamavano al modo ebraico la Settimana delle Settimane che significa la Settimana per eccellenza, il cui punto focale sarà la notte di veglia che vivremo sabato prossimo, quando risuonerà l'"alleluia pasquale".

Una settimana in cui facciamo memoria di quella Prima Settimana di oltre due mila anni or sono che ha fatto del tempo un'eternità temporale e dell'eternità un tempo senza fine. Noi riviviamo i giorni della passione, della morte e della risurrezione del Signore Gesù ché si fa maestro e compagno di viaggio per ciascuno di noi.

La liturgia inizia generalmente sul sagrato delle Chiese dove dopo la lettura del Vangelo, si benedicono gli l'ulivi e le palme simboli visibili dell'accoglienza che il popolo d'Israele fece a Gesù. Era la festa delle Capanne che durava otto giorni e durante i quali gli Ebrei andavano fuori dell'abitato per vivere nelle capanne di paglia provvisorie a ricordo dell'esperienza del deserto vissuta dai loro padri dopo l'uscita dalla terra d'Egitto. Al tempo di Gesù in questa festa, caratterizzata da un clima di profonda gioia, si tagliavano rami di alberi sia per costruire le capanne sia per fare festa. Accogliendo Gesù il popolo semplice riconobbe in lui il Messia atteso.

In questa prima lettura del Vangelo, ascoltiamo l'entrata trionfale di Gesù in Gerusalemme su un puledro sul quale non era ancora salito nessuno mentre il popolo stendeva per terra rami di palme e di ulivi, proclamando con canti: "Osanna al Figlio di Davide, Osanna al Salvatore".

Nella prima lettura il profeta Isaia ci presenta Cristo che chiede di essere riconosciuto come re della sua debolezza disarmata, nella sua accettazione della persecuzione, del suo non opporre resistenza alle umiliazioni che gli infliggono i nemici.

Si evidenzia la figura del servo sofferente che non teme niente perché il Signore è con lui, al mattino tende l'orecchio alla parola che lo accompagna in tutta la giornata e lo rende discepolo capace di aiutare gli scoraggiati.

Gesù Cristo ha sperimentato su di sé tutta la verità che scaturisce dalle parole del ritornello del salmo responsoriale "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato". Egli sente tutta la solitudine di quel momento. Quando ci si sente perduti e dimenticati da tutti, è proprio in quei momenti che Dio ci è più vicino.

Nella seconda lettura l'Apostolo Paolo puntualizza come Cristo pur essendo Dio non si avvale di questa condizione ma prende su di sé tutte le miserie dell'uomo e si fa obbediente ad un progetto che lo porterà ad una morte infamante ma solo attraverso quella morte potrà salvare l'umanità.

La lettura della Passione del Signore secondo Marco ci introduce nel profondo degli avvenimenti che portano alla condanna di Gesù.

Questa lettura, va ascoltata nel silenzio profondo della nostra anima, per poter verificare la nostra vita quotidiana con gli avvenimenti che vengono riproposti alla nostra memoria.

Ci appare per prima la donna di Betania che mentre era seduto a mensa entra nella sala e rotta una boccetta di alabastro versa un prezioso profumo sul capo di Gesù. Gesto che viene subito criticato dai presenti prendendolo come uno spreco, ma Gesù anche in questa occasione si dimostra amico di noi uomini, dichiarando il gesto della donna di Betania un gesto gentile e preannuncio della sua morte.

C'è poi l'episodio del tradimento di Giuda, che noi oggi ascoltiamo con disprezzo, ma nel profondo del nostro cuore esaminiamoci per vedere quante volte nella nostra giornata ci comportiamo come Giuda, quando, ad esempio, invece di parlare per dichiarare la verità tacciamo per prudenza.

Lo stesso Pietro, futuro Capo della Chiesa, solo quando il gallo canta si rende conto del suo peccato e piange amaramente.

Ed ancora Pilato che pur non "vedendo nessun male in Gesù, non prende posizione e lo scambia con Barabba, oggi possiamo dire "se ne lavò le mani".

La folla che a gran voce chiede la liberazione di un criminale e grida "Crocifiggilo" solo perché non riusciva a comprendere quello che Gesù predicava.

Simone di Cirene che suo malgrado aiuta Gesù a portare la croce, quante volte anche noi facciamo qualcosa solo per dovere che poi ci procura tanta gioia.

Gesù stremato dalla fatica e dal dolore cade per tre volte, ma si rialza e continua il suo viaggio sino alla fine, esempio per tutti noi, con il suo aiuto non dobbiamo mai restare per terra ma rialzarci, infatti lui è venuto nel mondo per darci l'esempio.

Il volto di Gesù esprime incredibilità quando viene inchiodato sulla croce, prega per i suoi carnefici, non comprende perché siano così infuriati e cattivi.

Viene infine innalzato da terra sulla croce, era circa mezzogiorno, i persecutori lo deridevano, lo insultavano, lo schernivano gli dicevano di chiedere al Padre di salvarlo, tutti non avevano capito ancora nulla, il Figlio di Dio, stava per compiere il progetto del Padre per la salvezza del mondo.

Alle tre del pomeriggio la natura si sconvolge per l'avvenimento più grande della storia, il cielo diventa buio, e Gesù rende l'anima a Dio con un gran grido.

Due figure sotto la croce, Maria e Giovanni, la madre e l'amico prediletto, prima della morte Gesù affida a sua madre l'umanità .

Gli occhi del centurione, visto come è morto Gesù, si aprono finalmente alla verità e fa la prima professione di fede dicendo: "Questi è veramente il Figlio di Dio".

Ultimo atto, essendo prossima la festa del sabato e si devono togliere i corpi dalle croci, Giuseppe di Arimatea chiede di poter seppellire Gesù in un sepolcro nuovo, sepolcro dal quale Cristo risorgerà la mattina della domenica per darci la speranza della vita eterna.

Per la riflessione di coppia e di famiglia:

- Benediciamo gli ulivi e le palme: questo gesto è per noi un gesto simbolico ed abituale o riusciamo ad essere gioiosi perché Cristo sta entrando definitivamente nella nostra vita di uomini?
- Nei momenti difficili della nostra vita siamo capaci di chiedere aiuto al Signore pregando perché si realizzi ciò che è bene per noi?
- Con il Battesimo diventiamo figli di Dio ma anche testimoni della verità, quando dobbiamo portarla ai fratelli ci facciamo frenare dalla "prudenza"?
- Crediamo nella Risurrezione di Cristo e nella nostra?