Omelia (21-12-2003)
don Marco Pratesi
"Tu sei benedetta fra le donne"

Elisabetta saluta la Vergine: "Tu sei benedetta fra le donne".
È l'occasione per riflettere sulle parole dell'"Ave Maria", preghiera ispirata largamente proprio all'episodio della visita ad Elisabetta.
L'evangelista annota che Elisabetta nel dire questo è "piena di Spirito Santo". Fare nostro il saluto di Elisabetta significa dunque fare posto in noi a questa ispirazione dello Spirito; significa unirsi al gruppo immenso di coloro che, spinti dalla stessa ispirazione, hanno "fatto le loro felicitazioni" a Maria ("mi chiameranno beata").
Maria è la benedetta perché ha creduto al Signore. Lo dice la stessa Elisabetta più oltre: "beata colei che ha creduto nell'adempimento delle promesse del Signore".
Ogni volta che una persona crede a Dio, che si fida di lui, diventa una benedizione, per sé e per tutti. Abramo per la sua fede è diventato benedizione per tutti i popoli. Con lui Dio incomincia a farsi presente nella storia dell'uomo. E ora, grazie alla fede di Maria, il cammino incominciato 1.800 anni prima si completa. Tutti i popoli ricevono colui che è la benedizione stessa di Dio: Gesù, "il frutto benedetto del suo grembo".
Elisabetta poi si stupisce dell'arrivo di Maria: "A che debbo che la Madre del mio Signore venga a me?" Anche in questo uniamoci spiritualmente a lei. La Chiesa confessa - con Elisabetta - che Maria è veramente Madre di Dio: "Santa Maria, Madre di Dio". Un uomo, nato da donna, ma al tempo stesso il Signore, da sempre figlio del Padre. Perché mai allora Maria viene da noi? Per farci incontrare il suo Figlio, per far iniziare tra noi e lui un rapporto, proprio come avviene, già nel seno delle rispettive madri, tra Giovanni il Precursore e il Messia.
Rallegrarsi con Maria, credere alla promessa di Dio, confessare Gesù uomo e Dio, incontrarsi con lui. A questo ci impegna il vangelo oggi, e questo affidiamo alla preghiera di intercessione della Vergine Maria, la benedetta.

All'offertorio:
Pregate fratelli e sorelle perché questo sacrificio sia per noi davvero un incontro con il Signore, e (così) sia gradito a Dio Padre Onnipotente.

Al Padre Nostro:
In comunione con Maria, che si è messa tutta a servizio del progetto di Dio, chiediamo al Padre che questo progetto si realizzi, e venga il suo Regno: