No limits all'amore
È da questo passaggio del Vangelo di Giovanni che dovrebbe cominciare l'intero lavoro missionario: annunciare che Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo figlio unigenito.
È per dare questo annuncio che il missionario deve raggiungere i confini del mondo amato da Dio, perché tutti sappiano che Dio non condanna il mondo, che non può neanche giudicarlo, perché lo ha amato fino al dono totale di sé nel figlio.
L'altra domenica, commentando il racconto della richiesta di Dio ad Abramo del figlio Isacco, ho chiesto a coloro con cui stavo celebrando il rinnovato sacrificio di Cristo: "E se Dio ci chiedesse lo stesso? Saremmo disposti, come Abramo, ad immolare il nostro unico figlio senza neanche sapere la ragione del sacrificio?"
Molti hanno abbassato lo sguardo, altri hanno scosso negativamente la testa, specialmente le mamme che avevano al petto i loro bambini, altri hanno dichiarato apertamente "No". Devo dire che ho apprezzato la loro sincerità e ho capito quanto è difficile amare alla maniera di Dio.
Ascoltare Gesù che parla d'amore è entrare nell'intimo della sua missione, è conoscere il suo mistero, è lasciarsi innalzare da terra per la vita del mondo.
Ma che cos'è quest'amore? C'è tanta confusione su questa espressione.
Dobbiamo certamente scartare la definizione che esso è un sentimento, la dedizione, il sacrificio, la volontà di vivere in comunione con gli altri, la sensibilità, la fratellanza, il servizio, l'azione perché tutte queste cose possono sussistere anche senza l'amore.
Che cosa dunque intende Gesù quando dice che "Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo unigenito figlio?" C'è una risposta nella Parola di Dio?
La prima lettera di Giovanni per ben due volte dichiara che "Dio è amore" (1Gv 4,8.16). Purtroppo abbiamo preso l'abitudine di mettere l'accento sulla parola "amore" invece di sottolineare la parola "Dio".
DIO è amore, ossia non un comportamento umano, un orientamento o un'azione, ma Dio stesso è amore. Soltanto chi conosce Dio sa che cosa è l'amore e non viceversa, quasi che si potesse prima conoscere l'amore, attraverso la natura, e poi risalire a Dio.
Nessuno conosce Dio se Dio non gli si rivela. Allo stesso modo nessuno sa che cosa sia l'amore se non nella rivelazione che Dio fa di sé.
L'amore dunque è la rivelazione di Dio; e la rivelazione di Dio è Gesù Cristo. Noi conosciamo che cosa sia l'amore soltanto in Gesù Cristo e in ciò che egli ha fatto per noi.
"Noi abbiano conosciuto l'amore da questo: che egli ha dato la sua vita per noi" (1Gv 3,16). Alla domanda: che cos' è l'amore? la Parola di Dio risponde in modo chiarissimo rinviandoci esclusivamente a Gesù Cristo. Egli è l'unica definizione dell'amore. Ma l'amore non è quello che egli fa e soffre, ma ciò che egli fa e soffre. Egli stesso è sempre amore.
Ma dobbiamo anche affermare che è soltanto il suo essere innalzato da terra che ci fa capire che cosa sia l'amore.
Possiamo dunque tentare una risposta alla nostra domanda "Che cos'è l'amore?" Credo di sì.
L'amore è la riconciliazione dell'umanità con Dio in Gesù Cristo. È il superamento della divisione in cui il mondo vive. È dunque qualcosa che accade all'umanità, che ella subisce, di cui non dispone, ma di cui ha bisogno.
L'amore non è dunque una scelta fatta dall'umanità ma un essere scelti da Dio.
Qual'è dunque la nostra attività in questo processo d'amore? È passività, è abbandonarsi a lui, è essere alla sua presenza per essere mandati dove e quando lui vuole per essere innalzati perché il mondo creda e viva.
Amare Dio è soltanto l'altro aspetto dell'essere amati da Dio. L'essere amati da Dio contiene in sé l'amare Dio.
Non so se sono stato chiaro, ma ho cercato di mettermi nella posizione del buon Nicodemo che cercava la verità nella notte, Gesù lo porta alla luce di Dio perché lui è splendore di verità.
Il commento è di padre Ciro Biondi, mssionario del PIME in Papua Nuova Guinea.
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