Omelia (18-03-2012)
don Nazareno Galullo (giovani)
Giovani...avete vinto il maligno?

Un detto popolare dice: la notte è giovane. Ebbene, se la notte è giovane, le strade pullulano di ragazzi davanti ai bar, nelle strade del centro laddove la "movida" lascia spesso tracce tra cocci di bottiglie di alcool bevute per strada, sigarette a più non posso... Sono tracce di vita giovanile, è raccontato così il famoso "sabato qualunque".
Le discoteche sono frequentate di notte. La notte è giovane??? Ma è davvero così bella questa vita notturna che "ci fa sentire tutti uniti", "tutti più giovani"? Cosa lascia il giorno dopo? E la settimana dopo? E dopo mesi e mesi di vita così, in cosa ci si è arricchiti?
Ebbene, la tenebra, l'oscurità, non appartengono a Dio. Noi attendiamo la notte per compiere i misfatti che di giorno non faremmo mai. Anzi, a volte la nostra doppia vita (una vita di giorno e una di notte) si consuma talmente vertiginosamente che ti ritrovi già vecchio quando hai 25 anni!
La notte non è giovane, ma è vecchia: il peccato invecchia. Il peccato, il male, la ricerca di una felicità momentanea e sempre tale e quale... è segno di vecchiaia. Si può essere vecchi a 20 anni, perché vecchi sono gli stili notturni.
Qualche mese fa una ragazza è stata stuprata e violentata di notte in una discoteca abruzzese, anzi, più che stuprata è stata mutilata brutalmente da un giovane.
Si può affermare a chiare lettere che i giovani, chiamati tanto spesso "popolo della notte", se non si convertono non entreranno nel Regno dei Cieli.
Gesù parla a Nicodemo che gli chiede: come può un uomo ri-nascere quando è vecchio? E Gesù risponde con le parole di questo vangelo, dicendo che bisogna rinascere dall'alto. E prende l'esempio di Mosè e del serpente innalzato sul bastone che ridava la vitalità a chi lo guardava.
Ma, soprattutto, presenta in forma velata l'innalzamento che avrebbe vissuto successivamente egli stesso sul Calvario: innalzato sulla Croce.
Se non si guarda alla Croce non si ha la vita eterna. In quanti hanno bisogno di rinascere? In tanti. Il sogno di una vita nuova è di tutti quelli che si rendono conto di aver bruciato anni d'oro tra cose futili e inutili, avendo peraltro aderito a quel detto: "bisogna godere la vita adesso che si è giovani". E ci si è ritrovati vuoti dentro a 25, a 30, a 40 anni e anche a 50 oramai.
Il vuoto sperimentato è tale e tanto che si crede non sia più possibile ricolmarlo. E invece Gesù, in chi guarda a Lui, alla sua croce, dà la possibilità di una rinascita. Ma non nel segno della bugiarda reincarnazione: ma nel segno dello Spirito. Solo attraverso lo Spirito, cioè dall'alto, si può rinascere.
La condanna, in questa non "rinascita spirituale" è automatica: ti porta nella tenebra, e la tenebra è la fine di tutto, è l'oscurità senza via d'uscita. Quando questa poi dovesse essere eterna è davvero triste non poter riavere la luce, quella luce che si cerca di evitare perché mette a nudo gli angoli più sporchi della stanza del nostro animo interiore.
Chi fa il male odia la luce. La luce dà fastidio. Ma, chi agisce nella verità va verso la luce perché luminose sono le sue opere.
Giovani luminosi, pochi ma ci sono. Luminosi e trasparenti, come i loro occhi. Li riconosci da lontano. Non vivono diversamente da tutti gli altri, ma sono diversi. Irradiano gioia, serenità. Hanno riconosciuto la Signoria di Gesù nella loro vita. Sono capaci di dire quei "no" difficili, che fanno allontanare quelli che prima si ritenevano "amici".
Esistono, bisogna cercali. Ma io dico anche: bisogna suscitarli. Sono quegli stessi che sono spesso riprovati dagli adulti ancora meno luminosi di loro. Conosco genitori che impediscono ai propri figli adolescenti di vivere serenamente un cammino di fede: ultimamente genitori "spenti" come un lampione abbandonato in una strada buia di periferia "spengono" nei loro figli i semi che Dio sparge a larghe mani nei terreni dei loro cuori assetati di verità, assetati di luce.
Dio è presente nelle opere, nei frutti. Guardiamo bene i frutti di queste generazioni buie e mettiamoli a confronto con i frutti di chi cerca Dio, di chi a Lui si raffronta con verità. E giudichiamo la bontà di questi frutti e la bontà degli alberi da cui provengono.
E saremo profetici. E sarete profetici. Giovani, siate forti, avete vinto il maligno, scrive l'evangelista Giovanni in una sua lettera. O forse oggi dovremmo invece porla come domanda: Giovani, avete vinto il maligno???
La risposta a voi che con coraggio guardate alla croce di Cristo e non fuggite nei vicoletti per non essere guardati dal Cristo sanguinante e crocifisso.
Un abbraccione. d. Nazareno

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