Omelia (25-03-2012) |
Wilma Chasseur |
Chi vogliamo vedere? Che simpatici questi Greci! Erano degli stranieri saliti a Gerusalemme per la festa di Pasqua. La venuta del Maestro non era passata inosservata per nessuno: anche questi Greci, giunti nella città santa per celebrare la Pasqua erano rimasti colpiti dalla sua grande popolarità e avevano detto a Filippo che volevano vedere Gesù.
Bello questo intreccio comunicativo tra i Greci, Filippo, Andrea e Gesù. Vedete com'è importante la comunicazione? Da lì procede l'incontro e la conoscenza delle persone. Ma perché si rivolgono a Filippo e questi ad Andrea? Perché erano gli unici, tra i discepoli, ad avere un nome greco; gli altri avevano tutti nomi ebraici. Visto che Filippo era di Betsaida, probabilmente conosceva il greco, perché Betsaida era una delle dieci città della Decapoli, cioè quelle città della Palestina dove si parlava il greco e si seguivano usanze elleniste, essendo sotto l'influenza e la cultura greca.
Ma speriamo che tutti noi - almeno quanti leggiamo queste righe - abbiamo veramente questo desiderio di vedere Gesù. Ammesso questo dobbiamo però chiederci da che parte dobbiamo guardare per vederlo; e se vogliamo veramente guardare da quella parte. Perché la parte giusta è quella della Croce. "Quando sarò innalzato attirerò tutti a me". Alzi la mano chi vuole guardare per di là! Se guardiamo da tutt'altra parte, non lo vediamo. Credo dunque che la difficoltà stia proprio qui: vogliamo vedere Gesù, ma nessuno vuole guardare da quella parte. Perdere la propria vita, morire come un chicco di grano nelle profondità della terra per portare frutto, trovare la gioia nella rinuncia, ecco una logica che il mondo non conosce e l'uomo carnale non capisce! Per costui portare frutto significa avere successo, sfondare, brillare, conquistare, dominare ecc. Ma Gesù ci dà alcune dritte che sono diametralmente all'opposto!
Venne allora una voce dal Cielo: "L'ho glorificato e di nuovo lo glorificherò". Vi rendete conto? UDIRONO LA VOCE DEL PADRE! Non vorreste anche voi udire la voce del Padre? I Giudei la sentirono, ma non capirono che era LUI, credevano fosse un tuono... Eppure Gesù precisò: "questa voce non è venuta per me, ma per voi". Per loro dunque! Ma anche per noi! Lui lo sapeva benissimo che la strada regale era quella della croce e del morire come un chicco di grano; siamo noi che non lo sappiamo, o non lo vogliamo sapere. E sì che Gesù, con le folle che gli correvano dietro avrebbe potuto conquistare il mondo seguendo la via facile, ma va da tutt'altra parte. E solo dopo aver preso quell'altra strada, si ode la voce dal cielo. "L'ho glorificato e ancora lo glorificherò". Dio in persona parla e ratifica la decisione di Gesù dicendo che ha preso la giusta direzione. Ora tocca a noi prendere la strada giusta. E dopo sentiremo anche noi la voce del Padre. Wilma Chasseur |