Omelia (25-03-2012)
don Roberto Seregni
Se il chicco di grano...

L'ho scoperto per caso e mi sono quasi commosso. Loro nemmeno sanno che lo sto scrivendo. Le immagino sul pullman verso Sondrio, ancora un po' assonate e con l'agenda della quaresima in mano. Ogni anno la regalo ai ragazzi delle superiori e spero che per ciascuno di loro sia un buon strumento per vivere al meglio questi quaranta giorni. Le immagino in mezzo ad altri studenti che ripassano o sonnecchiano con i loro Ipod. Loro leggono il Vangelo del giorno, meditano il commento e si scambiano qualche riflessione. Che spettacolo!
A volte sembra di seminare tanto e con fatica, ma di raccogliere poco. A volte nulla. Forse non siamo capaci di vedere o di attendere. Forse abbiamo la presunzione di vedere secondo le nostre attese e non siamo capaci di cambiare il nostro sguardo sulla realtà.
Il seme va piantato, ma bisogna aspettare che muoia per portare frutto. E a volte questi germogli spuntano davanti agl'occhi nei luogo e nei tempi più insospettabili...
Lo abbiamo meditato qualche sera fa con un gruppo di giovani leggendo il brano di questa domenica. Dopo aver letto con attenzione il testo ho cercato di spiegare che il verbo utilizzato da Giovanni per tradurre la richiesta dei greci a Filippo non indica un semplice "vedere", ma un andare al di là delle apparenze, un vedere per conoscere e per capire. Una ragazza del gruppo ha commentato: "Che bulli ‘sti greci, avevano capito tutto!"
Proprio tutto non sono così sicuro, ma certamente avevano nel cuore un desiderio grande. Ma questo non basta: non solo bisogna desiderare di "vedere" Gesù, ma essere pronti ad accogliere le modalità sorprendenti e inattese con le quali il Rabbì - ieri come oggi - si fa presente nella storia.
Forse i greci si aspettavano una rivelazione trionfale, invece Gesù si presenta come il seme che sprofonda nell'oscurità della terra per marcire e portare frutto. La potenza di vita nascosta nel seme è sottratta alla vista, così come la fecondità della Croce è scambiata per sterilità e follia da chi non si abbandona alle parole del Maestro.
Come il seme assorbe acqua e nutrimento nell'oscurità della terra e si prepara ad esplodere di vita, così ciascuno di noi è chiamato in questo cammino quaresimale a lasciarsi inzuppare dalla Parola per essere pronto a esplodere di vita nella celebrazione della Pasqua.

Buona settimana
dR
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