Omelia (01-04-2012) |
Wilma Chasseur |
Solo Dio sceglie di salire in croce Entriamo nella più grande settimana dell'anno liturgico. La più grande perché, liturgicamente, è addirittura santa. L'unica santa settimana dell'anno perché ricorda i fatti sconvolgenti della nostra salvezza.
Nel Vangelo delle palme vediamo la folla che stende mantelli e palme davanti al passaggio di Gesù, e io quel giorno mi sono chiesta cosa potevo stendere davanti al Signore che gli fosse più gradito e ho fatto una piccola esperienza che mi ha confermato come lo Spirito sia uno e parli un unico linguaggio. Ero in cappella distesa davanti all'altare e di colpo allungo il braccio per prendere il breviario. Lo apro alla pagina dove c'era la prima lettura della liturgia delle ore e vi leggo questo bellissimo commento di S. Andrea di Creta che dice: "Corriamo anche noi insieme a colui che si affretta verso la passione e imitiamo coloro che gli andarono incontro. Non però per stendere davanti a lui, lungo il suo cammino rami d'ulivo o di palme, ma come per stendere in umile prostrazione e in profonda adorazione, dinanzi ai suoi piedi, le nostre persone. Accogliamo così il verbo di Dio che avanza e riceviamo in noi stessi quel Dio che nessun luogo può contenere. Stendiamo dunque noi stessi, rivestiti della sua grazia. O meglio di tutto lui stesso, poiché quanti siamo stati battezzati in Cristo ci siamo rivestiti di Cristo. Prostriamoci dunque davanti a lui come tuniche distese. "Ecco la conferma che ho avuto: il Signore vuole noi e non palme o mantelli... il che è molto più impegnativo e coinvolgente.
Sappiamo che il processo che condannò Gesù fu il processo più falso che sia mai stato fatto
Dice San Tommaso d'Aquino nel "De Verbo Incarnato" che in Gesù non c'era abbastanza corruzione corporea per far sì che l'anima potesse abbandonare il corpo, neanche dopo le torture inflittegli sulla croce, ma ci fu il suo libero atto di donazione al Padre. In Gesù non poteva verificarsi quella morte che accadrà a tutti noi: cioè che il corpo sia così corrotto e mal ridotto da non poter più reggere l'anima, che allora gli sfuggirà. No! In Gesù quell'ora venne quando lo decise lui, liberamente. Se no chissà quante altre volte sarebbe giunta!... Wilma Chasseur |