Omelia (25-12-2003)
Comunità Missionaria Villaregia (giovani)
Commento Luca 2,1-14

L'uomo si affaccia al Terzo Millennio sconvolto dalla paura.
Negli anni '60 aveva messo i piedi sulla luna, le ricerche scientifiche hanno fatto passi da gigante, non ultima la scoperta della mappa del genoma umano. Cosa può volere di più l'uomo?
Eppure si trova letteralmente sconvolto dalla paura.
Viviamo una stagione in cui l'uomo del 2000 vive una specie di sindrome collettiva di vuoto, di paura.
Può un padre, una madre fidarsi del proprio figlio?
Può una ragazza fidarsi del suo innamorato?
Può un figlio fidarsi del proprio padre, della propria madre?
Può l'uomo fidarsi dell'altro uomo nel quale si può nascondere un terrorista che non risparmia nessuno?
Può l'uomo sentirsi sicuro dinanzi a un bicchiere d'acqua, senza pensare che può essere avvelenata?
L'uomo con in mano le armi più sofisticate è incapace di difendersi.
Affacciato alla soglia del Terzo Millennio l'uomo vede dinanzi a sé il vuoto; l'umanità spaccata in due: eccessi di spreco e uomini che non hanno il minimo per sopravvivere.
In questi giorni un gruppo di giovani ha portato avanti un'iniziativa: Tem Natal pra mim?" (C'è un Natale anche per me?), a favore dei ragazzi di strada brasiliani.
Raccoglievano alimentari, la condivisione di quanti entravano nel supermercato.
Vicino a loro un'altra cesta, un'altra condivisione: per i gatti randagi della città.
Non senza amarezza hanno visto riempirsi più facilmente la cesta dei gatti randagi.
La perdita dei valori è la perdita di senso, è la perdita della propria identità.
Alla patologia del fallimento risponde la terapia del Natale: una buona notizia terapeutica, annunciata con appena 10 parole: "Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi".
Dio vuole sconfiggere la nostra paura, per questo si fa Bambino, perché nessuno abbia paura di lui, e questo Dio bambino vuole prenderci per mano, ci chiede di seguirlo, per sconfiggere insieme la paura, fino alla paura più grande che è la morte, che lui sconfigge con l'alba della Resurrezione.
Dio ha un sogno o meglio ha fatto una promessa: "Un giorno vi ritroverò e vi riporterò a casa; l'ho detto e lo farò!" (Ez. 34,36)
Dio vuole riportarci a casa, dentro la nostra identità di uomini, di Figli di Dio, e per questo lui si fa figlio dell'uomo, si fa come uno di noi, prende carne, assume tutta la nostra debolezza per riportarci al Padre.
Per questo pianta la sua tenda in mezzo a noi.
Forse questa espressione un po' da campeggiatori non significa molto; ma per l'ebreo piantare la tenda significa prendere possesso della terra, aver trovato l'acqua e il pascolo per i suoi animali e poter finalmente generare altri figli per allargare la sua famiglia.
Dio vuole prendere possesso dell'uomo e per questo si fa bisognoso dell'acqua, del pane, del calore umano, di un riparo e si fa bisognoso in ogni uomo che ha questi bisogni, che chiede di piantare la sua tenda tra noi.
Dieci parole che contengono la salvezza, peccato che l'uomo non ha tempo di ascoltare, così Dio nasce, Dio viene, ma non c'è posto ancora oggi per Lui.

Auguri!