Da che parte stiamo?
È arrivata la Domenica delle Palme, Gesù entra in Gerusalemme acclamato come un re! Una moltitudine di gente lo accoglie e lo segue: "Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore!". Si respira un aria di pace e di festa, alcuni si tolgono i mantelli, altri corrono nei campi per tagliare delle fronde, altri ancora già le stanno agitando ai bordi della strada dove sta passando Gesù che è il Salvatore, il Messia! Il suo nome è sulla bocca di tutti, ha fatto miracoli e prodigi, ha predicato la povertà e il perdono, l'amore e la giustizia! Evviva! Osanna! Guardate questo re, sul dorso di un asino, senza tappeti pregiati e pietre preziose, ma con mantelli imprestati, come lo stesso asinello: "slegatelo e portatelo qui.. dite che il Signore ne ha bisogno ma lo rimanderà subito", aveva detto Gesù a due dei suoi. Guardate questo re, ricco sì, ma di amici, conquistatore sì, ma di cuori, potente sì, ma della forza dell'amore... guardatelo bene, perché tra pochi giorni lo vedrete tradito, solo, maltrattato e crocifisso. Tutta questa gente, perfino i suoi discepoli, che oggi entrano a Gerusalemme a testa alta, lo guarderanno da lontano mentre viene crocifisso, con la paura di essere riconosciuti come alcuni dei suoi, nascosti tra la folla, sotto quegli stessi mantelli che oggi gettano sulla strada e sull'asino.
Qui in Brasile il nome di Gesù e di Dio lo si trova dappertutto. "Jesus" è addirittura una bibita, il cui marchio è stato recentemente comprato dalla coca cola. I salmi si trovano scritti sui muri e sui vetri delle macchine, nelle parole della gente c'è un continuo affidamento alla volontà di Dio e una fede disarmante accomuna tutti i ceti sociali... ma poi concretamente? Egoismo, arrivismo e corruzione sono all'ordine del giorno, per non parlare delle ingiustizie sociali. Qui, nella periferia di São Luis, la scuola che doveva iniziare in febbraio, deve ancora cominciare e non ci sono previsioni, perché gli edifici stanno cadendo a pezzi. Quando a pochi chilometri si lanciano i razzi di una base spaziale e nel palazzo dei poteri si decide che i pescatori devono andarsene perché sta arrivando il progresso... e l'educazione? Ma non serve andare molto distante per ritrovare esempi di Gesù "idolo al cento per cento" e di Gesù "ma chi lo conosce?"... forse basta solo partire con sincerità dal nostro cuore per capire da che parte stiamo e soprattutto se la nostra fede è un amore che si fa dono per gli altri nel nostro quotidiano, che si fa coraggio di fronte all'ingiustizia, che si fa perdono per chi ci ha tradito, forza per chi soffre, solidarietà e condivisione con chi è straniero.
Il 24 marzo abbiamo ricordato tutti i martiri missionari, vogliamo guardare a loro come esempi di amore, non eroi, ma persone semplici e vere che hanno lottato per la giustizia fino in fondo, mettendo in pratica il vangelo con coerenza, consapevoli della loro missione e soprattutto dell'amore grande che Dio ha per ognuno di noi, quello stesso amore che ha portato lui sulla croce e loro a donare la vita.
Per la riflessione:
- Come cristiani stiamo vivendo la nostra fede con coerenza?
- Abbiamo il coraggio di dimostrare la nostra fede, o ci nascondiamo come i discepoli sulla via della Croce?
- Come sposi, fidanzati o persone singole stiamo vivendo un'Amore con la "A" maiuscola, vivendo insieme i momenti di gioia e condividendo le difficoltà fino in fondo, o ci lasciamo spaventare appena qualcosa non va?
Il commento è stato realizzato da Francesca Frapporti, Equipe Missionaria di São Luis, Maranhão (Brasile).
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