Omelia (08-04-2004)
don Luciano Cantini
Quel boccone

Dette queste cose Gesù si turbò nello spirito e attestò e disse: "Amen, Amen vi dico: uno di voi mi tradirà".
Il diavolo aveva già messo nel cuore di Giuda Iscariota di tradire (Gv 13,2). Gesù aveva compiuto il gesto della lavanda dei piedi e lo aveva spiegato ed allora che la tristezza lo avvolge profondamente.

"E' colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò!" Intinto dunque il boccone, lo prende e lo dà a Giuda di Simone Iscariota.
Gesù prepara un boccone, lo prepara con cura intingendolo nel piatto e lo porge a Giuda Iscrariota.
Nella tradizione orientale si mangia tutti nello stesso piatto e non di rado ci si scambiano gentilezze e segni di affetto mettendo i bocconi più prelibati a lato del piatto della persona che si vuole gratificare.

E allora, dopo il boccone, entrò in lui Satana.
Gli dice allora Gesù:"Ciò che vuoi fare, fallo presto!"
Preso dunque il boccone, egli uscì subito; ed era notte.

Quel gesto d'affetto ha un effetto dirompente, qual satana che aveva messo nel cuore di Giuda il tradimento, adesso ne prende posseso, lo fa suo. Quel boccone, scelto e prelibato, in Giuda, diventa di un sapore impossibile a sopportare. E Gesù, che ha capito, lo spinge a concludere ciò che aveva in animo. Sembra quasi che lo stesso Gesù spinga Giuda al tradimento.
Quel boccone è "deposto" davanti a Giuda... nella sua mano... proprio come il buon pastore che "depone" la vita per le sue pecore.
Gesù mette la sua vita nelle mani di Giuda.
"Questo è il mio corpo offerto in sacrificio per voi" raccontano gli altri evangelisti, qui Giovanni, in altro modo, racconta la medesima offerta.

"Ora è stato glorificato il Figlio dell'uomo e Dio è stato glorificato in lui...".
La glorificazione del Figlio dell'uomo è una realtà presente, ora è iniziata la passione gloriosa, trionfo di una vita "deposta", esplosione di un amore incontenibile.