Omelia (05-04-2012) |
Gaetano Salvati |
Agnello e Tempio Nella lettura del libro dell'Esodo viene descritta la celebrazione della pasqua di Israele così come la legge di Mosè aveva stabilito. Il nucleo di questa cena pasquale, festa di commemorazione e di ringraziamento, è l'agnello, simbolo della liberazione dalla schiavitù in Egitto. Consumando ogni anno il pasto a base di agnello, Israele non doveva dimenticare l'intervento di Dio a suo favore: "di generazione in generazione lo celebrerete come un rito perenne" (Es 12,14). Questa cena venne celebrata da Gesù la sera prima della sua Passione. La novità della Pasqua del Signore sta nella libertà definitiva concessa a noi dall'Alto nell'Eucaristia. Nei racconti degli evangelisti sussiste, però, un'apparente discordanza fra il racconto di Giovanni e i tre sinottici. Secondo quest'ultimi, la Cena del Signore fu una cena pasquale, nella cui struttura tradizionale ebraica, Egli inserì il dono del suo corpo e del suo sangue. San Giovanni, invece, ha voluto informarci che Gesù è morto sulla croce quando, nel tempio, venivano immolati gli agnelli pasquali. Ciò dimostra che il Maestro morì alla vigilia della pasqua e non potè celebrare con i suoi discepoli la cena. Come spiegare questa contraddizione? Gesù ha celebrato la pasqua senza agnello? No, certo. Al posto di un animale, Egli ha donato se stesso. Offre la sua vita e porta a compimento anche l'antica Pasqua. Infatti, se Giovanni narra che Gesù ha celebrato la Pasqua senza agnello e senza tempio, è tuttavia vero che Egli è l'autentico agnello e il vero tempio. É l'agnello atteso perché ha dato, con il suo sacrificio, ciò che un animale non è stato in grado di adempiere, la speranza all'umanità. Egli è il vero tempio, quello vivente, perché in Lui noi possiamo conoscere Dio, adorarlo. Il sacrificio supremo di sé, l'effusione del sangue del Figlio, che per amore è divenuto Agnello e Tempio, ci salva dalla morte del peccato. Pertanto, il cuore della nuova Pasqua di Gesù è la sua Croce. Nella Croce di Cristo, la Chiesa celebra la memoria della Pasqua: una memoria che conduce verso la presenza dell'amore di Dio. Tale presenza è visibile nell'Eucaristia, in cui il Signore, benedicendo il pane e il vino, dona continuamente se stesso. Ma, il centro della Pasqua nuova è anche la Sua Risurrezione. Nella celebrazione (memoria) della Risurrezione di Cristo, l'uomo è coinvolto nell'agire di Dio: opera con Lui perché gli altri uomini trovino la vita eterna. Preghiamo il nostro Salvatore affinché non ci stacchiamo mai dalla comunione con il Suo corpo e con il Suo sangue. Invochiamolo perché in Lui possiamo amare i nostri fratelli. Amen. |