Omelia (11-04-2012)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Luca 24,30-32

Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l'un l'altro: "Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?".
Lc 24,30-32


Come vivere questa Parola?

Col volto triste e gli occhi incapaci di riconoscere Gesù, i due discepoli di Emmaus avevano camminato accanto al Maestro ma senza prenderne coscienza. Solo quando, seduti a tavola accanto a Lui, lo vedono "spezzare il pane" e di quel pane si nutrono, cessa l'opacità dei loro occhi e ravvisano il Maestro con una gioia che la narrazione dell'evangelista non dice ma trapela dal racconto. Esso è tale da farci cogliere vitalmente il senso e la struttura della celebrazione eucaristica.

Importantissimo quell'accompagnarsi di Gesù coi discepoli svelando loro le Scritture, "cominciando da Mosè e dai profeti" fino al suo mistero di morte e resurrezione.

E non è questo quello che succede durante tutta la Celebrazione eucaristica? La Parola annunciata diventa Pane spezzato e donato nelle mani del sacerdote. Sì, è una chiamata a lasciarci intimamente toccare da Gesù, adorato con amore. È allora che gli occhi del cuore si aprono e noi riconosciamo che, quel Gesù di cui la Parola ci ha detto, è ora una misteriosa ma reale presenza in noi. E il cuore ne "arde".

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi visualizzo tra i discepoli di Emmaus. Contemplo Gesù che mi svela il senso delle Scritture e mangio del Suo Pane! Poi mi interrogo su quanta consapevolezza ho del fatto che ogni Messa è il rinnovarsi di questo evento.

Che non perda, Signore Gesù, la grazia che ogni Messa riversa nei nostri cuori. Donami di essere sempre presente a Te, il Presente.

La voce di un profeta dei nostri tempi

Emmaus è la strada di ognuno perché Lui è la "strada"; una strada che continua anche quando io mi fermo e cerco di fermare il Signore dove mi fermo.
Primo Mazzolari