Omelia (08-04-2012) |
padre Paul Devreux |
Questa sera voglio fare una scommessa: scommetto che Gesù è stato risuscitato dal Padre, perché gli voleva molto bene e non riesco a credere che lo ha lasciato nella tomba molto a lungo. Chi ama e ha la capacità di dare la vita, non può non farlo. Ma io mi domando: "Sono veramente contento di ciò?" Se il Padre ha risuscitato Gesù significa che gli voleva bene, ma anche che Gesù ha fatto le scelte giuste. La risurrezione non è semplicemente una speranza, la promessa di una nuova primavera, ma è la conseguenza logica di una vita impostata sull'amore, il perdono, l'accoglienza dell'altro e la condivisione; è il frutto di una vita vissuta sulle orme del maestro. M'interessa questa vita e questa prospettiva di risurrezione o meglio di continuazione in Dio di ciò che avremo vissuto in questa vita? Gesù ci ha dimostrato quanto ci amava mettendosi totalmente nelle nostre mani e accettando persino di essere rifiutato e ucciso, senza ribellarsi. La sua risurrezione non dimostra nulla di nuovo, anzi diciamo che caso mai è lei che va dimostrata. Le donne hanno visto la tomba vuota e questo giovane vestito di bianco che annuncia che è risorto, ma niente di clamoroso. Infatti la notizia della risurrezione di Gesù sarà come un venticello che si diffonde la mattina di pasqua in tutta Gerusalemme, colto e creduto solo da chi l'amava e credeva nella potenza dell'amore. Anche oggi questa notizia giunge fino a noi timidamente, senza pretendere di essere creduta. Sta a noi vedere se desideriamo cogliere questa notizia e farla nostra, con tutto quello che comporta. Buona Pasqua. |