Omelia (13-05-2012)
don Roberto Seregni
Come io ho amato voi

Con un variopinto e allegro gruppo di ragazzi di III, I e V superiore sto condividendo una settimana di fraternità nel nostro Oratorio. Le aule di catechismo si sono trasformate in camere e al posto di tavoli, sedie e cartelloni sono comparse brandine, valige, libri e vestiti... I locali di casa mia sono popolati come non mai e tra le pigne di libri abbiamo piazzato due tavoloni per i pasti comuni. Per l'occasione mi sono improvvisato chef...
La preghiera condivisa, lo studio, la sistemazione della casa e della cucina, le cose più quotidiane scandiscono il ritmo della fraternità.
Nel poco tempo che mi rimane sistemo le ultime cose per la Cresima di sabato, preparo il materiale per il corso animatori in vista delle attività estive e cerco di ultimare un nuovo libro da consegnare.
In tutto questo intreccio è una parola del Maestro a indicare la rotta.
E' una parola semplice, di quelle che nei discorsi scivolano dentro senza nemmeno farci caso, ma che sulle labbra di Gesù si carica di una potenza inimmaginabile.
E' una parola che inchioda, ribalta, inquieta.
E' una parola che obbliga a passare al setaccio la vita.
"Che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi", questo è il comandamento di Gesù. Ed è quel "come" che mi mette con le spalle al muro e che guida la quotidianità di questi giorni.
Tutto è in quel "come" e basterebbe che le nostre comunità lo prendessero un po' più seriamente per far salire la temperatura della gioia e archiviare - finalmente! - frustrazioni, risentimenti e rivendicazioni.

Sì, mi piace quel "come".
Mi piace perché ci svela che Gesù è il modello e la fonte dell'amore.
Modello perché ci mostra la misura, ci mette davanti agli occhi il capolavoro a cui dobbiamo tendere.
Fonte perché l'amore di Gesù è anche il motivo e la ragione del mio amore.
Amo perché mi sono sentito investito dal Suo amore.
Dono perché ho percepito la Sua passione per me.
Condivido perché in Lui mi sono ritrovato fratello e amico.
L'amore cristiano non parte da uno sforzo titanico, ma dallo stupore di un amore eccedente da cui mi trovo investito. La vita cristiana è l'esperienza di questo anticipo gratuito e sorprendente dell'amore che rende possibile e feconda non solo la mia esistenza, ma anche la vita della comunità.
Gesù ci tiene anche a precisare che non ci tratta da servi, ma da amici. Amici che hanno accesso al cuore del Padre; amici che possono gustare la freschezza del Suo amore; amici che imparano la gratuità, il perdono, l'accoglienza e la passione da quell'unica fonte inesauribile che è il Suo stesso amore. Che bello essere chiamati amici da Gesù!

Allora coraggio! Lasciamoci toccare da questa Parola, sbarazziamoci da un po' delle nostre zavorre, lasciamoci lavorare il cuore dallo Spirito e saremo pronti a contagiare di passione per il Vangelo tutti quelli che incroceranno il nostro cammino.

N.B. Ora scappo, i ragazzi stanno per tornare da scuola. Ho preparato la pasta al forno e vado a dare una rimestata...

Buona settimana
don Robi
robertoseregni@libero.it
www.sullatuaparola.wordpress.com