Omelia (13-05-2012)
don Luigi Trapelli
Amici di Gesù

l vangelo di Giovanni mette al centro l'insegnamento dell'amore.

Una persona non può essere cristiana se non vive nell'amore.

Come il Padre ama il Figlio, così il Figlio ama noi e noi siamo chiamati ad amare i nostri fratelli.

Dio ci ama, eppure non vuole che noi rispondiamo al Suo amore amandolo, ma vuole che noi amiamo Lui servendo i nostri fratelli.

Un noto scrittore Antoine de Saint- Exupery affermava che: "Amarsi non vuol dire guardarsi in faccia, ma guardare entrambi nella stessa direzione."

E' il donare ad un altro l'amore che io ho ricevuto.

Proviamo solo a pensare cosa significhi oggi la mancanza di affetto.

Molti ragazzi vivono la carenza di affetto e sentono il bisogno di sentirsi riconosciuti, protagonisti, altrimenti pongono in atto azioni di disturbo.

L'amore che Dio ha nutrito nei nostri confronti è stato talmente forte da dare la vita per noi.

Gesù ci chiama così ad essere degli amici, cioè persone che sanno e vogliono dialogare con il Signore, capaci di infondere amore a chi ci incontra.

E' Gesù che ha fatto il primo passo, per cui è stato Lui a scegliere noi e non viceversa e ci ha invitati a portare un frutto che rimanga.

Chiediamo al Signore il nostro grazie perché non ci tratta da bambini, ma da adulti, da amici.

Dio ci ha scelti per vivere questa bella esperienza cristiana affinché quell'amore che ci ha donato, lo possiamo manifestare alle persone che incontriamo.

La cosa più importante che rimane è la carità.

E' l'unico comandamento a cui il Signore ci ha espressamente invitato.

Io amo l'Amore che ama.