Omelia (20-05-2012)
Wilma Chasseur
Domande sull'Ascensione

L'Ascensione di Gesù al Cielo mi pone delle domande e credo le ponga anche a voi. Oltre che invitarci a guardare in alto, l'Ascensione ci invita anche a guardare dentro, e a interrogarci sul suo significato profondo. In un mondo che ci invita a guardare dappertutto tranne che in alto e tranne che "dentro", ci voleva proprio questo richiamo .
Così come ci è narrata negli Atti degli Apostoli, l'Ascensione, è tutta piena di segni celesti: la nube, gli Angeli, il cielo e Gesù che sale. E gli apostoli lo videro salire con i loro occhi perché -se alla Risurrezione era salito al cielo con l'anima e la divinità- ora vi sale con il Suo Corpo. E non ci sarà mai più un momento in cui nella Santissima Trinità, non ci sia Gesù anche in corpo ed anima, oltre che in spirito e divinità. Dopo 40 giorni di vita gloriosa, Gesù lascia dunque definitivamente la terra e va a sedersi alla destra del Padre. Anche questo sedere alla destra riguarda l'umanità di Gesù, perché per la divinità, purissimamente spirituale, non c'è né destra, né sinistra. Ma a questo punto io, anche a nome vostro, voglio porre qualche domanda a Gesù.



  • Domande a Gesù


Caro Gesù: permettimi che ti faccia una domanda che mi pongo tutti gli anni proprio in occasione dell'Ascensione: ma perché hai voluto andartene da questa terra, proprio quel giorno? Te ne fossi andato alla Risurrezione capirei ancora, ma visto che eri ritornato sulla terra, per starci ancora 40 giorni con i tuoi discepoli, perché non prolungare quel tempo? Perché non rimanere quaggiù, in modo che anche noi, almeno una volta all'anno potessimo chiederti un appuntamento ed essere ricevuti in udienza privata direttamente da te, affiancato dal tuo Vicario in Terra? Se poi l'udienza potesse diventare anche più frequente, tanto meglio. Oppure, Signore, permettimi quest'altra domanda: se tu fossi rimasto e magari ogni domenica, nelle nostre parrocchie, la Santa Messa fosse celebrata direttamente da te, questo non contribuirebbe ad aumentare la nostra fede? Sai Gesù, queste domande non me le pongo solo io, ma anche altri. Ma mi sembra di sentire nel mio cuore la tua risposta:



  • Gesù risponde...


Cara Wilma, capisco il tuo desiderio che è anche quello di tanti altri, di vedermi di persona, ma non ti ricordi che l'avevo spiegato il motivo per cui me ne dovevo andare quando dissi: "E' meglio per voi che me ne vada se no non verrà a voi lo Spirito Paraclito". E poi, come per rassicurarvi aggiunsi: "Pregherò il Padre, affinché Egli vi dia un altro Consolatore che rimanga con voi per sempre". Ho voluto tranquillizzarvi e dirvi che anche che se me ne dovevo andare per compiere l'imperscrutabile disegno del Padre, non vi avrei lasciati soli, ma avrei mandato il mio Spirito.
Ecco il perché della mia dipartita. E' meglio così anche per voi e non solo per gli apostoli: infatti conoscermi nello Spirito, è una conoscenza più perfetta che quella visibile e sensibile: i miei stessi apostoli mi avevano conosciuto poco finché era tra loro. Questo, per il semplice fatto che se la mia umanità è adorabile, non lo è tanto in sé stessa, quanto perché è congiunta ipostaticamente al Verbo. E' la divinità, non l'umanità, il principio e la fonte del massimo bene, ed è la conoscenza in spirito e verità, la più vera e più perfetta conoscenza. Beati quelli che crederanno senza aver visto. Così, nello Spirito, cara figliola mia, puoi venire in udienza anche tutti i giorni. Anzi, appena ti svegli al mattino, se tu elevi la tua anima a Me, sei già davanti a me in udienza privata, anzi privatissima. Vedi che io faccio bene tutte le cose? Ora ti benedico assieme ai tuoi fratelli e sorelle di fede e benedico anche le... vostre domande. Venite pure che vi riceverò in udienza privata tutti i giorni.