Omelia (20-05-2012)
don Luciano Cantini
Il cielo e la storia

«Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?»
C'è un'ansia che fa parte del genere umano, quella di giungere al compimento dellecose; vorremmo veder realizzato presto quello che crediamo giusto e per il quale speriamo ed in qualche modo lottiamo. Eppure le aspirazioni dell'uomo sono sempre in divenire e mai compiute. Abramo ha viaggiato tutta la vita per non raggiungere mai la terra promessa e per contemplare nel suo unico figlio una discendenza senza numero.
La venuta di Gesù ha certamente stimolato nei suoi discepoli speranze ed aspettative: la profondità della parola, i miracoli che l'accompagnavano, il mistero di Dio sfiorato con un dito, tutto dava a vedere un compimento immediato. Invece tutto torna come prima, nella stessa dimensione del precedente. Quello spiraglio di cielo che si era spalancato sta ormai per chiudersi, la natura e la storia riprende il suo corso, la fatica del quotidiano chiede all'uomo il suo debito di sudore.

Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava
Sembrava che Dio avesse toccato il culmine del suo intervento nella storia... sarebbe bastato un nonnulla perché il suo regno trionfasse. Gli uomini di allora, come noi di oggi, continuiamo a guardare il cielo nell'attesa di un intervento risolutivo, ma il cielo tace; mute le nuvole nascondono agli occhi degli uomini la Gloria di Dio e quel volto tanto amato che adesso è destinato a prendere altre fattezze. La storia non si svolge oltre le nuvole, la storia appartiene alla terra e all'umano... quel volto assomiglia al volto di ogni uomo, di quell'uomo che il Signore ha guardato negli occhi ed ha amato.

riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi
All'uomo è affidato il mistero della incarnazione, l'uomo non può prescindere dall'uomo, né il mistero di Dio può prescindere dal mistero dell'uomo. L'intervento di Dio nella storia umana se non ha spalancato le nuvole ha aperto altre brecce nel cuore dell'uomo. Lo Spirito di Dio ha preso dimora nello spirito dell'uomo (Rm 8,15) per guidare il suo cuore verso quel Regno che la fatica della fraternità e della comunione lentamente costruisce.