Omelia (27-05-2012)
don Mario Campisi
La lingua del cuore

Mai come oggi si sente la necessità di unire, di coordinare, di armonizzare. Non si contano gli incontri a tutti i livelli: dai grandi del mondo, ai grandi dell'Europa, ai governi nazionali, ai responsabili dell'economia, ai capi dei partiti, alle conferenze episcopali, agli abitanti dei condomini. Tutti reclamano un tavolo per concordare, per unificare, per armonizzare, per capirsi.
Come celebrare la Pentecoste in questa situazione?
L'alternativa sensata è prendere coscienza delle divisioni e delle incomprensioni che regnano nel nostro mondo, assumercene la responsabilità. Senza questa lingua è inutile aprire i tavoli, organizzare i convegni, programmare i vertici. Questa lingua, però, non sta nelle nostre corde.