Omelia (03-06-2012) |
Omelie.org (bambini) |
Chissà quante volte vi sarete sentiti dire: "Ma tu sei il figlio di .... somigli tutto a tuo padre!". Oppure: "Sei la figlia di... hai lo stesso modo di fare di tua madre". Un figlio, infatti, il più delle volte porta i tratti dei suoi genitori, porta qualcosa che, anche se in modo vago, mostra le sue generalità. Oggi celebriamo la domenica della Santissima Trinità, una solennità importante perché in questa festa, come in tutte le feste cristiane, evidenziamo ed affermiamo una particolarità della nostra fede, del nostro credo. In questa domenica festeggiamo Dio che si mostra a noi come il "Padre", il Creatore, colui dal quale proviene ogni cosa: il mondo, la natura, gli animali, l'uomo. i mostra a noi come il "Figlio" che, inviato dal Padre, si fa uomo e, come pastore buono, va a cercare gli uomini che hanno perduto la strada per mostrare loro le vie della bellezza, della bontà della condivisione, della giustizia, della fraternità, della fiducia e della fede in Dio. Gesù, nostro fratello, uomo tra gli uomini, ci parla dell'amore di Dio e ce lo testimonia donando la sua vita per noi. Si mostra a noi come lo Spirito Santo che abbiamo celebrato domenica scorsa nella festa di Pentecoste. È lo Spirito che fa nascere la chiesa e rende gli uomini testimoni di Dio e del suo amore, capaci di vivere nella fraternità, nella giustizia, nell'amore, nel perdono, nella gioia e nella condivisione. Uomini che sanno lodare Dio e raccontare il suo amore a tutti. Noi siamo suoi figli, figli di Dio, portiamo in noi il segno della appartenenza a Lui. Il segno che ci distingue come cristiani è quello della croce. Il giorno del nostro Battesimo siamo stati segnati con questo segno e attraverso questo Sacramento siamo entrati nella comunione con Dio. Ogni volta che preghiamo o siamo alla presenza di Dio, ogni volta che iniziamo una celebrazione, noi ci segniamo così. Anche fare il segno della croce al mattino o durante la giornata significa entrare in comunione con Dio, mettere la nostra vita nelle sue mani. Il Segno della Croce dice che la nostra vita di cristiani è immersa in Dio amore che è Padre, Figlio, Spirito Santo. Forse anche a voi sarà capitato di fare il Segno della Croce in modo distratto. Oggi proviamo pensare a questo gesto e a riflettere sulle parole che diciamo. Nel determina il luogo dove siamo: siamo nel Nome. Il nome non è un nome qualunque! E' il nome di Dio che significa: io sono colui che ti sta accanto, che ti custodisce. È un nome che è provvidenza per tutti. Noi, allora, siamo immersi nel nome di Dio che è Padre e, nel dire queste parole, ci tocchiamo il capo con la mano destra per dire che Lui è in alto, è il Capo, da Lui proviene ogni cosa. Poi diciamo "nel nome del Figlio" e portiamo la mano sul cuore, perché il figlio Gesù ci ha amati e ci ha raccontato l'amore di Dio fino a dare tutto se stesso per noi. Infine diciamo "nel nome dello Spirito Santo" e ci tocchiamo le spalle, perché lo Spirito Santo è Dio che ci abbraccia, che ci avvolge proprio come ci abbracciano i genitori. Vi ricordate quando da piccoli stavate completamente nel loro abbraccio? Proprio così. Credo che dovremmo imparare bene a fare il Segno della Croce e a farlo consapevolmente! Iniziare la giornata con il segno della croce significa non solo mettere la nostra vita nelle mani di Dio, ma vivere come figli suoi, come coloro che vogliono somigliargli soprattutto nell'amore, nella generosità, nel perdono, nella gioia, nella fiducia. A volte qualche ragazzo non sa cosa dire a Dio... Un Segno della Croce fatto bene nel gesto e nelle parole vale come una bella preghiera. Questa settimana proviamo ad aprire e a chiudere le nostre giornate con questo gesto. Ci aiuterà a vivere meglio la nostra appartenenza a Lui. Buona Domenica! Commento a cura di Sr. Piera Cori |