Omelia (03-06-2012)
don Luca Orlando Russo
… nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo

I vangeli non fanno una riflessione sulla Trinità e chi si mette alla ricerca di un qualche testo biblico per farsi un'idea teorica della Trinità, perde tempo.
Quello che invece troviamo, ed è molto più interessante, è un continuo relazionarsi del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Scorrendo i testi, soprattutto i vangeli, si ha la fortissima sensazione che il Figlio non esiste senza il Padre e viceversa. Si avverte, inoltre, con altrettanta forza che la loro relazione è come governata da un'energia vitale, la potenza dell'amore. Niente di statico, anzi tutto si muove ed è proprio in questo movimento dal Padre al Figlio e dal Figlio al Padre che ci viene svelato il volto dell'Amore. Del resto non poteva essere diversamente: se vuoi avere un'idea dell'amore non vi è altra possibilità che guardare ad una relazione. La relazione è il luogo in cui l'amore si svela e si manifesta. La novità della relazione tra il Padre e il Figlio sta nell'Amore che li lega, un Amore così forte da divenire un'unità, una sola cosa.
Non avremmo mai saputo tutto questo se il Dio-Trinità non ce lo avesse rivelato e, anche questa volta, attraverso una relazione a noi comprensibile. È proprio quello che è accaduto nella storia di Gesù di Nazaret e nella sua vicenda in mezzo a noi. Le relazioni che egli ha vissuto, soprattutto in quel momento tragico che è stata la sua morte, sono state il mezzo attraverso il quale egli ci ha rivelato il volto a noi sconosciuto del Dio-Trinità-Amore. È morto così, sostenuto da questo amore; mosso da questo amore; governato da questo amore; condotto da questo amore; animato, conquistato, vivificato da questo amore; abbandonato a questo amore; fedele a questo amore... In realtà tutta la vita di Gesù è stata mossa, animata da questo amore. Quando parlava dell'amore, Gesù dialogava con l'amore. Questo amore, la forza di questo amore ha animato tutta la sua esistenza: la sua vita e soprattutto la sua morte. Soprattutto la sua morte, perché proprio la morte di Gesù è stata l'esplosione nel mondo della forza di questo amore.
Ed è a partire da quel momento che noi abbiamo compreso e conosciuto che Dio è forza infinita di un Amore infinitamente generante a cui Gesù si rivolgeva sempre col titolo di "Padre", ma anche che Dio è l'infinita libertà di lasciarsi amare dell'Amore e che ci rivela Gesù come il "Figlio", la forza infinita di un Amore infinitamente generato. E, infine, che Dio è la forza infinita della relazione amorosa fra il Padre ed il Figlio, che è e si riconosce Forza della Vita: Spirito Santo.
Al Dio-Trinità, onore e gloria nei secoli!