Omelia (10-06-2012) |
don Mario Campisi |
Un impegno non facile La festa del Corpus Domini, più che ai grandi discorsi e alle nostalgiche processioni, ci deve spronare a un impegno serio per far sì che la Messa faccia trasparire la grandezza della sua realtà, in modo che essa sia una reale e fruttuosa partecipazione all'opera redentrice di Gesù. Stiamo bene attenti che la Messa non sia "spettacolo a cui assistere". Essa è celebrazione, cioè partecipazione consapevole, attiva, sentita. La comunione con Gesù risorto non si realizza guardando, ma vivendo. La Messa deve far "ardere il cuore", far riconoscere Gesù nello spezzare il pane e dare ai "celebranti" la forza di affrontare la settimana, camminando non verso Emmaus, ma verso Gerusalemme.
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