Omelia (19-06-2012) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Matteo 5,44-45 Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Mt 5,44-45 Come vivere questa parola? Essere figli di Dio e vivere con gioia questa nostra dignità: è questo ciò che conta. La gioia è una polla d'acqua segreta che scaturisce in cuore proprio quando non ci accontentiamo di vivere secondo i dettami dell'istinto e della stessa ragione che dice: Mi hai fatto torto? Anch'io mi comporto come te. Mi hai percosso? Anch'io ti picchio ben bene. Hai fatto gli affari tuoi cercando di ingannarmi? Perché dunque non dovrei giocare anch'io di astuzia nei tuoi riguardi? Ecco: siamo sul piano terra terra che sembra giusto ma non lo è del tutto. Attenzione! Proprio su questo piano, dentro questa mentalità nascono le liti nelle coppie, in famiglia, al lavoro. Così nascono le guerre tra i popoli. Ma tu, figlio del Padre celeste, soffermati a osservare il modo d'essere del sole: questo astro benefico dà luce, calore, fecondità, ma senza discriminare mai nessuno. Per tutti il sole è dono. E così la benefica pioggia di primavera e di autunno. E tu, figlio del Padre celeste, comportati allo stesso modo! È la tua dignità, la tua chiamata. Com'è bello constatare che il vangelo è ben più che una norma morale! È una fontana che t'irrora dentro, e ti persuade non solo ad amare ma a un amore per nulla discriminante. Signore Gesù, che sulla croce in mezzo a due ladri hai avuto parole vivificanti anche per loro, ringiovanisci ogni giorno il mio cuore abilitandolo ad amare tutti e ciascuno. La voce di un santo ortodosso Non bisogna mai vendicarci di un'offesa, qualunque essa sia, al contrario dobbiamo perdonare di tutto cuore a chi ci ha offesi, anche se il nostro cuore si oppone. Dio ci chiede inimicizia solo col serpente che fin da principio ha indotto l'uomo in tentazione e l'ha cacciato dal paradiso. S. Serafino di Sarov |