Omelia (17-06-2012)
don Luigi Trapelli
L'inaspettata crescita del Regno di Dio

Dopo le varie feste di queste ultime domeniche, ritorniamo a riflettere sul Vangelo di Marco che scandisce questo tempo ordinario.
Il brano del Vangelo di oggi ci presenta, al capitolo quarto, due parabole.
Gesù usa le parabole quando capisce che deve avvicinarsi maggiormente alla realtà dei suoi ascoltatori, usando immagini più vicine a loro.
Tali parabole sono presentate in un momento difficile del suo ministero, quando il Suo annuncio incontra delle difficoltà.
Gesù descrive il Regno di Dio come un uomo che getta il seme nel campo.
Dopo aver gettato il seme, rimane in attesa che il seme produca il frutto, per poi essere mietuto.
Tutto questo avviene indipendentemente dall'azione del contadino.
Da un lato vi è un contadino passivo e dall'altro un terreno che produce frutto.
Il messaggio di questa parabola è di grande speranza.
Il Vangelo è seminato nel cuore di ogni persona e sembra non dia frutto, ma in realtà cresce nel cuore delle persone.
E' fondamentale in questo percorso non aver fretta, pazientare, senza cedere all'ansietà e alla paura.
L'invito è quello di assumersi la responsabilità dell'annuncio del Regno, senza essere troppo ansiosi se subito non si hanno dei risultati.
Questo aspetto vale non solo nell'ambito della fede, ma anche nel percorso del lavoro e sul piano educativo.
In mezzo alle difficoltà e ai problemi della vita, siamo chiamati ad impegnarci, lasciando però che il Signore agisca in noi.
La seconda parabola è presa dal mondo agricolo e botanico ed ha come riferimento ancora il Regno di Dio.
Gesù parla di un seme di senape che è il più piccolo dei semi presenti, ma produce una pianta altissima a cui si riparano gli uccelli del cielo.
Questa citazione sembra riguardare i popoli pagani che possono avvicinarsi e far parte del Regno di Dio.
Il paradosso di questa parabola è tra la piccolezza del seme e la grandezza della pianta.
Il Regno di Dio è presente in forma piccola e povera, però ha una potenza sconvolgente.
Il Regno di Dio si sviluppa nella storia degli uomini e noi siamo chiamati ad essere attenti ad ogni occasione per far crescere tale Regno.
Il Regno di Dio è opera del Signore e quindi esiste un positivo nelle situazioni umane che non ci scoraggia.
Dal poco che noi possiamo offrire, Dio opera secondo i suoi disegni.
Non è la bravura degli agricoltori che fa crescere e neppure l'organizzazione umana, ma è lo Spirito Santo che agisce in ogni persona, con il nostro piccolo aiuto.
Chiediamo al Signore di crescere nella fiducia verso di Lui e davanti alle fatiche della vita e dell'annuncio, impariamo a confidare nella Sua presenza.
E' dalle piccole cose che Dio opera meraviglie nelle persone.