Omelia (24-06-2012) |
padre Antonio Rungi |
Il Precursore della misericordia e dell'amore di Dio, fonte di vita e di gioia Oggi, domenica XII del tempo ordinario, coincidente con il 24 giugno, solennità della natività di San Giovanni Battista, la liturgia della parola e dell'eucaristia si concentra nella celebrazione di questa annuale ricorrenza con data fissa, per richiamare alla nostra attenzione di credenti il messaggio evangelico che il santo precursore del Messia con coraggio proclamò davanti al mondo di allora: è il messaggio della misericordia e dell'amore di Dio che in Cristo ci santifica e ci redime ed apre a tutti, anche ai peccatori più incalliti e lontani da Dio, la via della salvezza nel tempo e nell'eternità. Si perché il messaggio di gioia e di speranza portato da Giovanni Battista nel preparare la strada del Signore e al Signore è una strada della vera gioia e speranza cristiana. Quella gioia e quella speranza a cui tutti noi dobbiamo rifarci per vivere davvero come persone nel nostro tempo e nella nostra storia, contrassegnata da tante contraddizioni e da tanti problemi a livello personale, famigliare, nazionali, internazionali e mondiali. Un mondo che deve riprendere a sperare e a trovare la strada della conversione e del rinnovamento del cuore. "Venne un uomo mandato da Dio, e il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce e preparare al Signore un popolo ben disposto". (Gv 1,6-7; Lc 1,7). E' quanto leggiamo oggi nella messa del giorno in onore di San Giovanni, l'antifona d'ingresso. Nel Prefazio di oggi ascoltiamo queste bellissime espressioni che ci aprono ad una visione altamente ascetiche di impegno nella vita cristiana di tutti i giorni: "Signore, noi ti lodiamo per le meraviglie operate in san Giovanni Battista, che fra tutti i nati di donna hai eletto e consacrato a preparare la via a Cristo Signore. Fin dal grembo materno esultò per la venuta del Redentore; nella sua nascita preannunziò i prodigi dei tempi messianici e, solo fra tutti i profeti, indicò al mondo l'Agnello del nostro riscatto. Egli battezzò nelle acque del Giordano lo stesso tuo Figlio, autore del Battesimo, e rese a lui la testimonianza suprema con l'effusione del sangue". Troviamo la sintesi di una vita di fede concentrata su alcuni fondamentali caratteristiche per ogni vero credente: le meraviglie di Dio nella nascita di Giovanni Battista e di conseguenza di ogni uomo che viene in questo mondo. La gioia della nascita di ogni bambino è la gioia non solo di quella famiglia, ma dell'umanità intera. Giovanni Battista esultò di gioia nel grembo della sua madre Santa Elisabetta. Possano esultare di gioia tutti i bambini che oggi, come sempre, sono portati nel grembo delle proprie madri con amore e responsabilità di madre e padre. La solennità di oggi è la solennità della nascita di un bambino straordinario, come Giovanni Battista, ma è la festa della vita, in quanto nella nascita di ogni bambino noi vediamo il riflesso della luce e dell'amore di Dio, della sua infinita bontà e misericordia. Giovanni è profeta dei tempi messianici, noi con il battesimo siamo i profeti del nostro tempo, che dobbiamo rendere visibile con la santità della nostra vita la grazia santificante che con il battesimo continuamente ci mantiene ancorati a Dio come suoi figli e a Cristo come salvatore e maestro, guidato dallo Spirito Santo che agisce in noi e per noi. In questo cammino di testimonianza di fede siamo chiamati anche noi sull'esempio del precursore a vivere il nostro martirio quotidiano, senza scendere a compromessi di nessun genere, ma sempre fedeli alla nostra scelta battesimale e di vita cristiana. Quel martirio che ti porta ad avere coraggio della nostra fede e a parlare con la nostra vita lo stesso linguaggio di Dio. Uomini santi e coraggiosi che non indietreggiano davanti alle sfide del mondo, sempre più lontano da Dio e bisognoso di conversione. In questa prospettiva si comprende tutta la ricchezza della parola di Dio che ascolteremo in questa solennità durante la messa del giorno della natività di San Giovanni. Un santo amato, stimato, un santo che con la sua vita ha affasciato ed affascina tutti coloro che sono fortemente convinti della propria scelta di vita totalmente per il Signore. Dal profesta Isaia leggiamo: "Ascoltatemi, o isole, udite attentamente, nazioni lontane; il Signore dal seno materno mi ha chiamato, fino dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome. Ha reso la mia bocca come spada affilata, mi ha nascosto all'ombra della sua mano, mi ha reso freccia appuntita, mi ha riposto nella sua faretra. Mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele, sul quale manifesterò la mia gloria». Io ho risposto: «Invano ho faticato, per nulla e invano ho consumato le mie forze. Ma, certo, il mio diritto è presso il Signore, la mia ricompensa presso il mio Dio». Ora ha parlato il Signore, che mi ha plasmato suo servo dal seno materno per ricondurre a lui Giacobbe e a lui riunire Israele - poiché ero stato onorato dal Signore e Dio era stato la mia forza - e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo per restaurare le tribù di Giacobbe e ricondurre i superstiti d'Israele. Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all'estremità della terra». L'umiltà di san Giovanni, la sua coscienza di essere solo il tramite per portare a Gesù, la certezza assoluta di non essere lui il messia attesa, insegna tre cose importanti, come possiamo capire dal brano degli atti degli apostoli di oggi, che riporta un breve testo di predicazione e di catechesi di San Paolo: l'umiltà, la propria identità, la lotta alla falsa profezia e ai falsi profeti che oggi pullulano dovunque nel mondo. "In quei giorni, [nella sinagoga di Antiochia di Pisìdia,] Paolo diceva: «Dio suscitò per i nostri padri Davide come re, al quale rese questa testimonianza: "Ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore; egli adempirà tutti i miei voleri".Dalla discendenza di lui, secondo la promessa, Dio inviò, come salvatore per Israele, Gesù. Giovanni aveva preparato la sua venuta predicando un battesimo di conversione a tutto il popolo d'Israele. Diceva Giovanni sul finire della sua missione: "Io non sono quello che voi pensate! Ma ecco, viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di slacciare i sandali". Fratelli, figli della stirpe di Abramo, e quanti fra voi siete timorati di Dio, a noi è stata mandata la parola di questa salvezza». Nella nascita di San Giovanni come viene descritta dal Vangelo secondo Luca, che ascolteremo oggi troviamo quella dimensione più vera del dono della vita, che va sempre amata, rispetta, apprezzata e difesa dal concepimento al suo naturale termine: "Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei. Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All'istante si aprirono la sua bocca e la sua lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui. Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele". San Giovanni Battista è il termine paragone indispensabile per ogni cristiano se vuole essere davvero dalla parte di Dio e del bene o, all'opposto, dalla parte delle tenebre e del male. Lui che ha indicato la presenza della vera ed eterna luce di Dio nel mondo, il Verbo incarnato, l'agnello immolato per la nostra salvezza, ci faccia comprendere oggi e sempre quanto sia essenziale vivere nella luce, nella verità, nell'amore, nella fedeltà a Dio e alla propria scelta di vita. Amen. |