Omelia (01-07-2012) |
don Roberto Seregni |
Dalla schiena al Volto Forse i discepoli non l'avevano ancora mandata giù quella domanda così forte e bruciante del loro Rabbì: "Non avete ancora fede?" (Mc 4,40). Il mare, addomesticato dalla Sua Parola, ha lasciato attraccare la barca all'altra sponda. Nelle orecchie non rimbombano i tuoni della tempesta, ma quella domanda. Appena sceso a riva la folla Lo circonda e l'abile penna di Marco intreccia per noi due incontri: la donna con le perdite di sangue e il capo della sinagoga. Il tema attorno al quale ruota questo duplice incontro è la fede. Fede della donna, che sfidando le proibizioni al contatto dovute alla sua impurità rituale e sociale (Lv 15,25), non solo si scopre guarita, ma pure salvata: "Va' la tua fede ti ha salvata" (Mc 5,34). Fede di Giairo, capo della sinagoga, che si getta ai piedi di Gesù e chiede che sua figlia venga salvata (cfr Mc 5,23) e che sulla Parola del Maestro continua ad avere fede (cfr. Mc 5,36) nonostante gli venga comunicato che la ragazza è morta. A entrambi Gesù fa percorrere il viaggio più lungo e faticoso che un uomo possa compiere. Entrambi sono messi davanti alla propria impotenza e debolezza, entrambi sono invitati a fare il passo decisivo dell'abbandono, dell'espropriazione, della consegna. La donna che ha toccato il mantello, deve anche incrociare lo sguardo di Gesù. Ecco il cammino: dalla schiena al Volto. Dalla potenza della guarigione alla gioia della salvezza. Lei che voleva nascondersi, ora deve uscire allo scoperto. Nel Suo sguardo non troverà giudizio o condanna, ma solo benedizione: "Va' in pace" (Mc 5,34). Giairo deve invece fare i conti con l'evidenza di un annuncio terribile: "Tua figlia è morta" e con la Parola straripante di speranza del Maestro: "Non temere". Abbandonarsi all'evidenza o affidarsi alla Parola? Calpestare in lutto solitario la strada del ritorno o ritmare di speranza il passo al fianco del Maestro? Questa pagina del Vangelo ci deve scavare dentro, ci deve mettere a stretto contatto con le nostre paure e i nostri desideri. La Parola di Gesù - se la accogliamo per davvero - ha la forza di smascherare le rigidità della nostra fede, schiodare i nostri piedi dal letargo dell'immobilità e svestire le nostre tiepidezze travestite da buon senso e da falsa prudenza. Coraggio, cari amici! Non accontentiamoci più del mimino, sbarazziamoci delle mediocrità che ingrigiscono la lucentezza del Vangelo. Anche a noi il Signore Gesù dirà: la tua fede ti ha salvato! Buona settimana donRobi |