Omelia (01-07-2012)
don Roberto Rossi
Il lembo del mantello

Quale potenza ha in sé Gesù di Nazaret, il Figlio di Dio! Quale grandezza di fede hanno queste persone che si accostano a Lui! Nel vangelo di oggi, abbiamo in maniera molto chiara il rapporto della fede della debolezza dell'uomo con la onnipotenza di Dio. Gesù aveva detto "Tutto è possibile per chi crede". "Se aveste fede come un granellino di senape, spostereste le montagne". Tante volte Gesù dice: "La tua fede, ti ha salvata". Così è stato per questa donna che ammalata da anni, non ha il coraggio di parare con Gesù, ma ha nel cuore una certezza "Se anche riuscirò soltanto a toccare un lembo del mantello, sarò guarita!" E Gesù la guarisce davvero. Per la sua potenza certo, ma come risposta a quella fede straordinaria, eppure così semplice e chiara.
Penso tante volte: "Io che celebro la messa, che faccio la Comunione, io non solo tocco il lembo del mantello, io tocco Gesù, la sua persona, io lo ricevo in me, Lui in me e io in Lui, così uniti! Se ho un po' di quella fede, anche per me è possibile sperimentare la grazia, la salvezza, la guarigione dai miei mali, la vita secondo Dio!". Vogliamo implorare questa fede.
Come quella di Giairo, angosciato per la gravità e la morte della sua piccola figlia. "Non disturbare più il maestro, tua figlia è morta". Gesù gli dice: "Tu continua solo ad aver fede". Una fede che è fatta di dolore, di cammino, di gente da affrontare, di silenzio da ricuperare, di attesa e di preghiera di fronte a quel corpicino morto. "Talita kum, fanciulla, te lo dico Io: Alzati!". "Si alzò e camminava..." "Tutti furono pieni di grande stupore." E quest'uomo, Giairo, che sperimenta la gioia di aver incontrato il Signore, di aver creduto in Lui ciecamente, di avere ancora il suo tesoro, la sua figlia.
Il Signore è il Dio della vita. Vuole solo la vita. E quando c'è la malattia, la morte, anche nei piccoli, negli innocenti? Dio può risuscitare, può guarire, può dare la vita sulla terra. Ma soprattutto, Dio, Padre santo e buono, dà la vita vera, quella che dura sempre, nell'eternità. Si può entrare nell'eternità a 100 anni o a sette, come è capitato qui in questi giorni: "Tu continua a credere", "Io ti dico - dice ancora e sempre il Signore - Alzati ed entra nella vita, che non finirà mai. Entra nella gioia". "Tu continua ad aver fede!"