Omelia (22-07-2012) |
Wilma Chasseur |
Un pò di relax Tempo di vacanze, tempo di relax: il Vangelo di oggi è in sintonia con l'attuale pausa estiva. "In quel tempo gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e insegnato". Ed Egli li invitò anche ad andare in un luogo deserto per riposarsi un po'. Che bel tempo era quello! Potersi riunire attorno al Maestro in persona e fare revisione di vita con Lui. Raccontargli tutto ciò che si è fatto e sentirsi al centro della Sua attenzione. Sentirsi capiti, incoraggiati, spronati, ma anche invitati a riposarsi un po', in un luogo appartato e solitario.
Oggi più che mai c'è un bisogno viscerale di sentirsi capiti, accolti per quel che si è, incoraggiati e non ostacolati; e il Vangelo odierno ci dice da CHI dobbiamo andare in quei momenti. "Venite a me, voi tutti che siete affaticati ed oppressi ed io vi ristorerò, venite in disparte e riposatevi un po'". Un po' di relax... Quanta premurosa attenzione da parte del Maestro verso i suoi, attento alle loro esigenze come il migliore dei padri che comprende anche le loro stanchezze. Contento di ascoltare ciò che i suoi hanno da dirgli: questa volta è Lui che ascolta. Il Maestro che di solito insegnava, ora tace e ascolta...
Domenica scorsa avevamo visto che il corredo per gli apostoli partiti a due a due ad annunciare la buona novella, doveva essere ridotto al minimo: un bastone e una tunica. Perché? Sicuramente perché non sono i mezzi, né i grandi apparati che convertono i cuori, ma la grazia che si manifesta nella semplicità di vita ed è più efficace di tanti discorsi altisonanti. E avevamo visto come l'apostolo non debba cercare altre garanzie e sicurezze al di fuori della grazia. Oggi vediamo che gli apostoli non devono appoggiarsi sul loro operato e sul bene fatto, ma devono risalire al donatore di ogni grazia: "Venite in disparte con me". Cioè ristabilite la comunione con me e ricentrate il vostro obiettivo sull'unico necessario perché il vostro operato sia efficace. Non ricercate il consenso umano, che oggi c'è e domani chissà: all'osanna può sempre seguire un "crucifige". Dio solo non delude mai!
"Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le parti cominciarono ad accorrere là a piedi e li precedettero". Vedete che a piedi si va più veloci che in barca (e che a cavallo: san Paolo incominciò a percorrere le strade del mondo solo dopo che fu sbalzato da cavallo...) e così quando Gesù e compagni arrivarono, altro che luogo solitario, era strapieno di gente e Gesù si commosse perché "erano come pecore senza pastore e si mise ad insegnare loro molto cose". Ecco che il Maestro, dopo aver ascoltato i suoi discepoli (e aver sperato -invano- di trovare un luogo solitario) si rimette a fare il Maestro e ad insegnare alle folle. Preso da compassione! Ecco il tratto più ricorrente e finalizzante degli atteggiamenti di Gesù: la compassione! Preso da compassione, guariva gli ammalati, moltiplicava i pani e i pesci, cacciava gli spiriti immondi ecc. E noi, discepoli moderni dell'Unico Maestro, ci lasciamo ancora prendere da compassione? |