Omelia (25-01-2004)
don Marco Pratesi
La Parola si realizza oggi

Nella sinagoga di Nazareth Gesù legge la profezia di Isaia e conclude: oggi si è realizzata questa Scrittura. Per l'evangelista Luca questo "oggi" è il tempo della visita di Dio al suo popolo, l'oggi della salvezza. Pensiamo all'annuncio degli angeli nella notte di Betlemme: "oggi è nato per voi il Salvatore". Pensiamo all'esperienza di Zaccheo: "oggi la salvezza è entrata in questa casa". Pensiamo all'esperienza del malfattore crocifisso insieme a Gesù: "oggi sarai con me nel paradiso". "Oggi" significa dunque il tempo in cui Dio ti visita, viene da te per intervenire nella tua storia e salvarti, per essere il Dio-con-te. Questo "oggi!"Gesù non solo lo diceva in quel sabato a Nazareth, ma continua a dirlo in ogni tempo ad ogni uomo che oggi si mette in ascolto della sua parola: oggi per te, per noi, la Parola di Dio si realizza, il suo progetto prende forma nella storia.
Devo allora domandarmi: "Mi accorgo di questo? Vivo il mio presente come tempo di salvezza? Vedo già in qualche modo i sordi udire e gli zoppi saltare? Scopro questa salvezza presente già ora nelle pieghe della storia?"
Certo, la salvezza è anche nel mio futuro, perché so che il progetto di Dio si realizzerà completamente solo nel futuro. Ma questa salvezza deve essere già nel mio presente, come nel seme è già presente la pianta. E' fondamentale dunque farsi queste domande, perché sganciata dall'oggi la salvezza diventa insignificante: che cosa può interessarmi di un Vangelo che non si realizza da nessuna parte, di una buona notizia che vedo irreale? Le cose che contano, quelle che fanno marciare il mondo, sono altre! Una proposta di salvezza in questi termini si può solo lasciar perdere, perché non risolve nulla.
Oppure la si può rendere strumento per allontanarsi dal proprio presente, evadere dalla realtà, proiettarsi in un altro mondo, artificiale, dove magari mi sono costruito le mie gratificazioni fittizie. A questo punto la salvezza non è più solo insignificante: è divenuta alienante. Non si rifiuta il Vangelo, lo si mette a servizio di un altro scopo, magari per calmare le nostre ansie sul futuro, per tenersi buono Dio, per sentirsi persone a posto.
Dio mi chiama invece a vedere la salvezza nel mio oggi. Non si tratta di inventarsi qualcosa che non c'è, di lavorare di fantasia, ma di leggere le situazioni con i criteri di Dio, di vedere la mia storia con i suoi occhi. Salvezza oggi significa proprio anche questo: gli occhi dei ciechi si riaprono e diventano capaci di vedere Dio che nella storia agisce, giudica e salva.

All'offertorio:
Pregate fratelli e sorelle perché questo sacrificio sia per noi esperienza di salvezza, e sia gradito a Dio Padre Onnipotente.

Al Padre Nostro:
Chiediamo al Padre che oggi per noi la sua parola si realizzi, la sua volontà si compia: