Omelia (05-08-2012)
padre Antonio Rungi
Voi mi cercate solo per il pane materiale

All'inizio del Vangelo di questa XVIII domenica del tempo ordinario troviamo questa amara costatazione di Gesù che parlando alle folle che lo continuavano a seguire dopo la moltiplicazione dei pani, di cui abbiamo ascoltato il testo domenica scorsa, si rivolge ad esse e dice senza mezzi termini:: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati" Che il pane materiale, quello che ci sostiene nelle energie fisiche ne abbiamo bisogno tutti, perché senza cibo e alimentazione non si vive a lungo, ma è pur vero che per un credente c'è anche un bisogno di altro cibo quello spirituale del quale non può fare a meno se vuole alimentare la sua fede, ed è il cibo della parola di Dio, ma soprattutto l'eucaristia che è sacramento del sostegno spirituale del cristiano che cammina nel tempo in vista dell'eternità. Che di questo pane spirituale ne abbiamo tutti, ma tutti, senza nessuno escluso, dai piccoli a i grandi, lo comprendiamo alla luce di quanto dice Gesù nel prosieguo del vangelo di oggi: "Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell'uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Cercare il pane del cielo è cercare Dio nella sua essenza e natura, che è amore, verità, pace. Questo pane l'uomo di oggi, in grave deficit di fede, speranza e carità ne ha bisogno per continuare a sperare in un Dio che è amore e provvidenza per tutti. Abbiamo una vita eterna davanti a noi e non solo una vita terrena. Questa deve indirizzarsi per preparare quella futura e non ci sono scusanti ed attenuanti di alcun genere se non rispondiamo in prima persona a questa amore di Dio a farci alimentare costantemente da Lui con la sapienza e la bontà del suo amore, del suo cuore e della sua tenerezza. L'eucaristia deve essere il centro della vita di ogni cristiano almeno nella domenica, che è la Pasqua settimanale. Come per gli Ebrei che facevano memoria del loro esodo verso la terra promessa e la libertà, il nuovo popolo di Dio, la Chiesa, nel mistero della Redenzione, che il sacrificio eucaristico ripresenta ed attualizza in modo incruento, deve sentire la necessità di celebrare questo passaggio settimanale dalla morte alla vita, dalla schiavitù alla libertà, dalla tristezza alla gioia, dalla fame alla soddisfazione di tutto ciò che il cuore dell'uomo ha bisogno.
Ecco il senso di questo invito che ci rivolge Gesù nel testo del Vangelo di oggi, cuore della liturgia della parola di Dio che già da domenica scorsa ci accompagna sul tema del pane della vita, di cui ci parla il capitolo sesto del quarto vangelo e che in queste domeniche ci aiuterà a capire, se siamo predisposti a farlo, quanto sia importante l'eucaristia nella vita del cristiano, quanto sia essenziale alimentarsi quotidianamente della parola di Dio per arricchire la nostra mente ed il nostro cuore di ciò che davvero ha significato per ogni vero credente.
Lasciamoci prendere da questo pane, soddisfarci da questo alimento essenziale, non causerà nessun problema di salute fisica, non ci farà aumentare di peso in kg, ma di speso e spesso spirituale, di amore e tenerezza verso Dio e i fratelli, questo sì. Per l'eucaristia è il sacramento dell'amore e della condivisione, il sacramento del superamento delle barriere di ogni genere e di ogni divisione, perché nella sua sostanza è comunione.
Non facciamo come il popolo ebraico nel suo cammino verso la terra promessa, nei 40 anni di trasferimento dalla schiavitù dell'Egitto alla Palestina che nonostante l'aiuto di Dio, che si rendeva evidente in ogni situazione di emergenza della loro vita, si lamentavano continuamente. E' un la situazione di tante popolazioni, di tante famiglie, di tante persone che pur avendo tanto si lamentano continuamente, mentre altri hanno poco o niente e sono felici del poco che possiedono: "Fossimo morti per mano del Signore nella terra d'Egitto, quando eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà! Invece ci avete fatto uscire in questo deserto per far morire di fame tutta questa moltitudine». Allora il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per far piovere pane dal cielo per voi: il popolo uscirà a raccoglierne ogni giorno la razione di un giorno, perché io lo metta alla prova, per vedere se cammina o no secondo la mia legge. Ho inteso la mormorazione degli Israeliti. Parla loro così: "Al tramonto mangerete carne e alla mattina vi sazierete di pane; saprete che io sono il Signore, vostro Dio"». L'uomo ha bisogno di verificare la sua fiducia in Dio, soprattutto nel momento della prova. Dio è sempre fedele all'uomo, è l'uomo che è continuamente instabile nei confronti di Dio. Soffre di un'anemia spirituale che lo logora fino a fargli perdere completa fede e fiducia in Dio. La ricarica spirituale per il credente parte dal quel pane del cielo, la vera manna, che è l'eucaristia, nella quale è presente il Cristo in corpo, sangue, anima e divinità. La presenza reale di Gesù nel sacramento dell'altare, la certezza che ogni volta che ci accostiamo a questo segno ci accostiamo a Lui nella sua pienezza umana e divina ci aiuta a capire la necessità di non farci mancare questo pane, né ora e né mai.
Prendendo a prestito l'esortazione di san Paolo apostolo nella seconda lettura di oggi, tratta dalla lettera agli Efesini, vi dico e scrivo: Fratelli, vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani con i loro vani pensieri. Voi non così avete imparato a conoscere il Cristo, se davvero gli avete dato ascolto e se in lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, ad abbandonare, con la sua condotta di prima, l'uomo vecchio che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli, a rinnovarvi nello spirito della vostra mente e a rivestire l'uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità". Se vogliamo fare un cammino di purificazione, di rinnovamento al sacramento della penitenza e della confessione dobbiamo associare inscindibilmente il sacramento dell'eucaristia che ci sostiene nei veri e convincenti cambiamenti della nostra vita, se ci accostiamo ad essa con fede sincera, zelo, devozione e profonda convinzione che andiamo a ricevere Gesù stesso, via, verità, vita, gioia, felicità, oltre al quale e senza il quale non le possiamo trovare né adesso e né mai. Amen