Omelia (25-01-2004)
Comunità Missionaria Villaregia (giovani)
La logica di Dio

Il Vangelo di questa domenica è rivolto ad ogni amante di Dio (= Teofilo).
Luca introduce così il suo Vangelo e ci presenta l'inizio della vita pubblica di Gesù. A differenza di Giovanni che nel Vangelo di Domenica scorsa ha dato inizio all'attività di Gesù a Cana di Galilea, Luca dà un inizio solenne all'attività di Gesù proprio nella Sinagoga di Nazareth, lì dove Gesù era cresciuto, lì dove tutti lo conoscevano. E lì presenta il suo programma di lavoro. Gesù inizia il suo ministero avendo chiara la sua missione. Non vive crisi di identità, anzitutto si sente un inviato: investito dalla potenza dello Spirito Santo.
La sua missione verte su 5 punti fondamentali, guida di tutto il suo mandato:
1. Mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio;
2. per proclamare ai prigionieri la liberazione;
3. e ai ciechi la vista;
4. per rimettere in libertà gli oppressi,
5. e predicare un anno di grazia del Signore.
La sua "finanziaria" per portare a termine un tale mandato è la gratuità dell'amore, le sue risorse infatti derivano dall'amore infinito del Padre che non verrà meno neanche nei momenti più difficili, di difficoltà estrema. Ma vediamo punto per punto il suo programma:
1. per annunziare ai poveri un lieto messaggio: cioè, da domani pane e companatico gratis? Lavoro per tutti? E' questo il lieto messaggio che il povero attende? No, è una promessa che va ben oltre: "Beati voi poveri perché vostro è il Regno di Dio!" Beati voi poveri, che non vi sentite amati, perché il Regno dell'Amore vi appartiene. Voi nella vostra indigenza siete i prediletti, gli amati del Padre mio. E il lieto annunzio è per tutti, perché tutti ci sentiamo poveri d'amore, nessuno si sente amato abbastanza. Gesù annuncia a tutti coloro che non si sentono amati che hanno un Padre che li ama.
2. per proclamare ai prigionieri la liberazione: per chi è in carcere, poter ottenere uno sconto sulla pena è una lieta notizia. Chi è prigioniero, immagino conterà i minuti, i giorni, i mesi, gli anni che ancora gli rimangono da scontare in attesa della libertà. All'uomo schiavo del peccato, prigioniero di satana, Gesù annuncia la liberazione, la vita nuova.
3. e ai ciechi la vista: l'annuncio è dato solo per quel pugno di ciechi di cui si racconta la guarigione nei Vangeli? Non solo, ma per guarire la cecità dell'uomo che ha smarrito il senso vero delle cose, la cecità dell'uomo che non sa vedere che con occhi umani e non vede con lo sguardo della fede che sa penetrare al di là di ciò che l'uomo tocca e sperimenta. E' come l'uomo abituato a vivere nelle nebbie "padane", guai a lui se misurasse tutto con ciò che la coltre di nebbia gli permette di vedere, ben oltre è la realtà! Gesù viene a dissipare la nebbia che ci impedisce di vedere nell'altro un fratello, Gesù stesso.
4. per rimettere in libertà gli oppressi: è già la seconda volta che parla di libertà, liberazione, lo dirà anche una terza volta. L'annuncio del Vangelo è un annuncio che di per se stesso libera, libera l'uomo dall'oppressione di tutto ciò che gli impedisce di essere veramente se stesso. Gesù viene a ridonare all'uomo la sua dignità di Figlio di Dio. L'uomo non dovrà più rimanere schiacciato sotto il peso di una vita priva di senso, ma camminare libero nella dignità di Figlio suo.
5. per predicare un anno di grazia del Signore: in Italia solo il Presidente della Repubblica può concedere la grazia a un detenuto. Sono comunque rari i casi in cui la concede. Forse per noi questa espressione non dice molto, ma per Israele era una esperienza significativa. Secondo il codice di santità di Lv 25 ogni 50 anni gli israeliti devono ritornare ciascuno alla propria tribù e ciascuno deve riprendere possesso dei suoi beni, che erano passati in mano ai creditori. E' il grande anno della liberazione o del giubileo, così chiamato. in cui gli schiavi erano lasciati liberi e i debiti venivano condonati. Gesù annuncia un anno di grazia per tutti coloro che accolgono il suo messaggio, tutti siamo infatti schiavi del peccato e tutti abbiamo il grande debito dell'amore non dato da pagare.
Il programma del ministero di Gesù non si presenta molto facile. Qualcuno forse pensa: pura utopia... Solo un sogno. No, questa parola come dice il Vangelo, si compie oggi, perché Gesù è salvezza per te, per me, per ciascuno. Unica condizione: credere in Lui, nella potenza del suo amore salvifico. Nello stesso tempo questa Parola che risuona nel nostro cuore cela un invito: quello di diventare, insieme al Cristo inviato, altri canali della Misericordia del Padre.
A noi la "Parola che oggi si compie" affida la stessa missione: portare l'annuncio ai 4 miliardi di uomini che attendono la lieta notizia di un Padre che li ama; portare la Luce vera lì dove le tenebre delle false ideologie, dei falsi misticismi, dell'occultismo e della magia pretendono di saziare la sete di Infinito del cuore umano; spezzare le catene che schiavizzano l'uomo dei nostri tempi; lottare pagando di persona per un mondo più giusto e solidale, dove ad ogni creatura sia garantita una vita degna di essere vissuta.

E' ciò che hanno compreso molto bene alcuni poveri della missione di Lima.
La sig.ra Guillermina, incaricata del comedor popular del suo quartiere: la sua pentola sembra "senza fondo". Alla sua mensa c'è sempre un pasto per un giovane senza lavoro, per una vecchietta sola, per una famiglia dove il papà non sa come sfamare i suoi piccoli. Le persone che ricevono gratuitamente il cibo sono sempre di più di quelle che danno la loro modesta collaborazione (1sol=0,25 di euro). Ogni volta che la visitiamo le diciamo: "Ya no va entrar nadie màs en su olla, señora Guillermina" (Non entra più nessuno nella sua pentola), ma lei, con fede, ci risponde: "C'è sempre da mangiare per tutti quelli che il Signore mi manda, condividiamo quello che c'è."
Il Dott. Yafat, è un gastroenterologo che ha il suo studio privato in un quartiere "in" di Lima, ma da alcuni anni sta offrendo il suo tempo e la sua competenza gratuitamente nel centro Medico della missione. Arriva puntuale ogni giovedì mattina alle 7.30 e si ferma fino alle 13.00. E' amato e apprezzato dalla gente semplice che lo riconosce "capace di far miracoli". Il miracolo più grande, però, è la sua disponibilità, l'aver scelto di stare con i poveri.
La lista potrebbe continuare... e perché non aggiungere anche il tuo nome?