Omelia (15-08-2012) |
don Roberto Rossi |
Dag Hammarskjold, che è stato integerrimo segretario dell'ONU, un giorno disse: Quando l'uomo smette di credere nel Paradiso, trasforma la terra in un inferno: lo spettacolo che appare tante volte davanti ai nostri occhi. Oggi il Paradiso da molti è ritenuto una favola, ma la conseguenza del taglio sul futuro dell'uomo si traduce in disorientamento, in sbandamento e, soprattutto, in accanimento nevrotico sul presente che, però non ha più senso e quindi non soddisfa e non rende felici: diventa, cioè un inferno! Guardiamo cosa accade nel mondo: di giorno e soprattutto di notte e abbiamo davanti il quadro di una società vuota e infelice. Ringraziamo, allora, prima di tutto Dio per il dono della fede che illumina il nostro presente con la lampada del futuro (la lampada del Paradiso). E, proprio riguardo al presente, la prima lettura, tratta dall' Apocalisse, ci informa che nel mondo si sta svolgendo una lotta drammatica: una lotta tra la donna vestita di sole che da alla luce un bambino destinato a regnare su tutte le nazioni e un enorme drago rosso, che vorrebbe uccidere il bambino e fermare il suo inarrestabile destino di Salvatore. Il bambino destinato a regnare è Gesù; il drago rosso satana: nella storia c'è uno scontro tra Gesù e satana, che prende corpo e visibilità in un continuo confronto-scontro tra amore e odio, tra umiltà e orgoglio, tra perdono e vendetta, tra altruismo ed egoismo. E questo scontro passa anche dentro di noi e ci chiama a prendere posizione, a scegliere il campo: o con Gesù, o col maligno! Accanto al bambino, cioè accanto a Gesù, c'è una donna vestita, di sole: cioè, una donna con il cuore totalmente aperto a Dio. Questa donna è Maria. In lei il maligno non è riuscito a trovare alcun varco e, pertanto, Maria è decisamente l'avversaria di satana e la prima collaboratrice di Dio nella grande opera della salvezza dell'umanità. Quale sarà l'esito di questa lotta, di questo scontro? L'esito è già annunciato e oggi è per noi motivo di festa e di consolazione: vince il Bambino (cioè Gesù) e vince la donna (cioè Maria) perché la sua anima è piena di sole, è piena di Dio. E vince chiunque si schiera dalla parte del Bambino e della donna vestita di sole, vivendo le beatitudini, che sono l'opposto delle maledizioni di satana. Oggi, quasi per gustare la vittoria di Gesù, il nostro sguardo si posa su Maria Santissima, Assunta in cielo: Maria è la primizia della vittoria di Cristo, Maria è il futuro verso il quale noi stiamo camminando. E Maria oggi viene presentata mentre pronuncia il Magnificat, che è la più coraggiosa profezia contenuta nella Sacra Scrittura. Il Magnificat inizia con una lode serena e sincera a Dio: lo sguardo di Maria è rivolto a Dio, perché Dio è la roccia sulla quale tutto poggia. Riconoscere questo è fondamentale per avere il senso delle proporzioni e per cogliere il significato della vita e della storia. Maria prosegue e loda Dio per un motivo ben preciso: lo loda perché ha posato lo sguardo sulla piccolezza della serva. Questa certezza, la certezza che Dio è schierato dalla parte degli umili, da a Maria la certezza della vittoria degli umili; vittoria che, nel momento in cui pronunciava il Magnificat, Maria non vedeva, ma credeva! E gli umili sono i poveri in spirito (coloro che sono liberi dell'idolatria della ricchezza), i miti, i misericordiosi, i puri di cuore, i pacifici, i perseguitati a causa del nome di Gesù. Dio è dalla loro parte e, pertanto, costoro usciranno vittoriosi dalla grande lotta della storia. Maria però - si nota nel Magnificat - è consapevole che il mondo è pieno di superbi, potenti e prepotenti che si costruiscono i loro troni di orgoglio, è pieno di egoisti avidi e avari. Però con la sicurezza della fede, Maria può annunciare: Dio disperde i superbi nei pensieri del loro cuore, Dio rovescia i potenti dai troni, Dio rimanda a mani vuote tutti gli egoisti avidi e insaziabili. Possiamo dire: "Grazie, Maria, per averci avvisato! E grazie per averci detto con serena sicurezza che Dio innalza gli umili, cioè coloro che sono semplici, poveri, ospitali come la grottta di Betlemme: e accolgono il dono della salvezza, che soltanto Dio può dare". Dio innalza gli umili: Maria Assunta in cielo ne è la prova! Il suo canto può diventare il canto del nostro cuore e, soprattutto, può diventare il programma della nostra vita e l'ispirazione delle nostre scelte quotidiane per poter un giorno entrare nella casa del Magnificat, che è il Paradiso. (card. Comastri) |