Omelia (26-08-2012) |
don Luigi Trapelli |
Tu solo hai parole di vita eterna Terminiamo con questa domenica la lettura del capitolo sesto del Vangelo secondo Giovanni. Nel testo, emerge un profondo contrasto tra Gesù e i giudei sul tema del pane di vita che è Cristo stesso. Gesù ha invitato le persone che lo ascoltano a mangiare di questo pane per la vita eterna ed essere disposte a dare la vita per gli altri. Tale linguaggio appare duro, perché l'idea del Messia che i giudei avevano era esattamente all'opposto di tale agire. Gesù preferisce perdere delle persone, piuttosto che ammorbidire il suo messaggio. Parecchia gente si tira indietro, rimane scandalizzata, non accoglie questa figura di Messia, non accetta il suo messaggio. Gesù conosce le persone che non credono in Lui, così come conosce colui che lo avrebbe tradito. Si rivolge al gruppo dei dodici, invitandolo a compiere una scelta. Pietro, il focoso Pietro, a nome dei dodici, prorompe in una bella professione di fede. "Tu solo Gesù hai parole di vita eterna e noi non possiamo andare altrove, poiché sappiamo che Tu solo sei il nostro Salvatore". Pietro è molto simile a noi quando, specie nei momenti difficili, riscopriamo la vicinanza di Dio e preghiamo con maggiore intensità. Ma quelle parole: "Volete andarvene anche voi?" sono di monito per ogni comunità cristiana. In base all'idea che ho di Dio, di Gesù Cristo, nasce la capacità di affrontare o meno i problemi che sorgono nel mio cammino di fede. Potremmo anche noi essere tentati dall'andarcene dai gruppi ecclesiali, dalla stessa Messa della domenica come già tanti hanno fatto. La tentazione è forte, ma viene superata dalla professione di fede di Pietro. Siamo invitati non tanto ad andarcene, ma a camminare ancora di più nel nostro cammino di crescita cristiano. Gesù ci indica che solo Lui è in grado di donarci la vita eterna e quindi di sfamare il senso della vita presente in noi. Non siamo chiamati a lasciare, ma a vivere con maggiore coerenza la nostra vita cristiana, operando scelte precise, concrete, cristiane fine in fondo. Non per essere solo spettatori passivi della fede, bensì annunciatori di una Parola che salva. Questa è la vera e grande conversione: diventare tutti evangelizzatori. Decidersi, scegliere per Cristo è operare perché nel paese si attui una giustizia vera, si celebri un'Eucarestia quale gioiosa offerta a Gesù della nostra vita settimanale. E' attivarsi nel volontariato e nella carità, quali anime ed espressione visibili della Chiesa. Signore da chi andremo? Tu solo hai parole che donano la vita piena, che danno senso alla monotonia delle nostre giornate. Tu, Gesù, ci doni il coraggio di vivere anche dove il male o la logica del potere sembrano all'apparenza prevalere. Perché Tu sei veramente il Santo di Dio! |