Omelia (02-09-2012)
don Luciano Cantini
Ascoltatemi tutti

Non si comportano secondo la tradizione degli antichi
Il termine tradizione deriva da tràdere = consegnare: trasmettere è fondamentale per comprendere il senso della Fede che abbiamo ricevuto e siamo chiamati a consegnare. Il valore della tradizione sta nella sua dinamicità perché ciò che riceviamo entra nella nostra vita, si arricchisce di storia e si riconsegna con questa ricchezza in più. Il rischio è mantenere e conservare in maniera asettica riconsegnando non una fede viva, ma una fede imbalsamata. La fede non è un pezzo da museo da spolverare ogni tanto ma parte essenziale della nostra vita.

Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti
La difficoltà maggiore si ha quando si identifica la fede con i suoi riti o gli accessori che l'uomo, per sua necessità, utilizza per esprimerla e che, per loro natura, sono contingenti e legati ad una cultura ed un momento storico. Non a caso la fede cristiana si manifesta in una molteplicità di riti e tradizioni diverse, tutte rispettabili ma nessuna assoluta. Sono tradizioni degli uomini. Assoluta, invece è la parola di Dio a cui fare riferimento costante, perché è per mezzo della Parola che siamo stati generati (Gc 1,18). La domanda che dovremmo porci costantemente è: "dov'è il nostro cuore?".

Insegnando dottrine che sono precetti di uomini
Eppure ancora oggi si emettono decreti, si emanano circolari e disposizioni, si insegnano dottrine che sono precetti di uomini. Talvolta si ha l'impressione di trascurare la Parola del Signore a favore di pensieri dedotti più dalla nostra razionalità filosofica, presunta precomprensione scientifica o peggio ancora opportunità politica. C'è il pericolo di parole "non di Dio" trasformate in norme etiche di grande impegno che però non hanno la stessa forza spirituale, proprio perché "non di Dio".

Ascoltatemi tutti e comprendete bene!
Ascoltiamo dunque il Signore e comprendiamo bene la sua Parola. La Parola di Dio non è parola per gli esperti o specialisti perché è stata piantata in noi (Gc 1,21) per condurci alla salvezza. Nessuno è estraneo al dono della Parola perché tutti siamo chiamati a metterla in pratica e per non lasciarci contaminare dalle logiche di questo mondo, siamo chiamati a relazioni fraterne e solidali (Gc 1,27).