Omelia (04-09-2012)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Prima Corinzi 2,14

L'uomo lasciato alle sue forze non comprende le cose dello Spirito di Dio; esse sono folli per lui, egli non è capace di intenderle, perché di esse si può giudicare solo per mezzo dello Spirito.
1 Cor 2,14


Il Signore, che ha creato il mondo, ha costituito l'uomo re del creato, detentore di capacità per conoscerne sempre più le ricchezze e per servirsene a scopo di beneficare tutti.

Questa sovranità sul creato consente allo scienziato di penetrare sempre più nelle meraviglie dell'atomo e al tecnico di applicarle concretamente alle varie urgenze della convivenza umana. Lode dunque a Dio Creatore e all'uomo creato s sua immagine e somiglianza, quindi reso capace di sempre più ardite acquisizioni apprezzatissime.

Questa capacità pero incontra un arresto invalicabile riguardo alle cose dello Spirito di Dio che si connettono poi con le cose riguardanti la nostra coscienza e la nostra vita in rapporto ai perché esistenziali più profondi: quelli che più importano per un vivere giusto e in pace.

È qui che, coscienti della nostra debolezza e del nostro limite, dobbiamo invocare Colui che - come prega un inno liturgico - è LUCE BEATISSIMA, chiave interpretativa della vita della morte del Dopo Eterno.

O Spirito, divina fonte di energia spirituale, aiutami, Ti prego. Nel mio cammino, alla tua luce io sappia vedere e giudicare quanto è retto giusto vero e buono. Con la tua forza dammi di vivere tutto questo con cuore di pace.

La voce di un saggio

La nostra impotenza, il nostro limite, accettati con umile cuore di pace, diventano spazio all'onnipotenza di Dio che perfino dalla nostra pochezza può trarre positività.
Anonimo