Omelia (07-09-2012) |
Riccardo Ripoli |
Potete far digiunare gli invitati a nozze, mentre lo sposo è con loro Ci ribelliamo spesso alla Fede pensandola come un insieme di rituali, pensiamo ad una cosa triste, cupa, fatta per anziane signore che non hanno di meglio da fare che snocciolare il Rosario. Bene, fate bene a ribellarvi. Gesù è stato un grandissimo ribelle, un rivoluzionario eccezionale. Attenzione però. Oggi associamo queste parole a guerra armata, violenza, contrasto con furti e falsità. Non è questo che faceva Gesù. Egli si ribellava alle abitudini del tempo, a ciò che rendeva schiave le persone, a digiuni, abluzioni e qualunque altro rito che allontanasse dalla gioia. Ma quando vi capita di andare ad un banchetto nuziale, voi digiunate? No, ed allora non è giusto che non si veda nella presenza di Dio una continua festa, gioia, allegria. Ho fatto per diversi anni lo scout da bambino e le cose più belle che mi ricordo sono i giochi, le danze, i canti e la Messa era una cosa che non si staccava da quel continuo fare festa, era gioia anch'essa, anzi era gioia ancor più grande perché era l'incontro con Dio. Gesù visto com un Amico, Colui al quale poter confidare i propri segreti, con il quale piangere, dal quale lasciarsi consolare ed accarezzare. Un Amico con il quale anche arrabbiarsi per poi fare pace e tornare a gioire, asciugare le lacrime, sorridere al futuro che incalza, una gioia enorme che porta alla grande festa che ha preparato per noi al termine della nostra vita terrena. Anche la morte è gioia perché è il viaggio più bello, quello alla fine del quale ci troverà faccia a faccia con il Signore. La mia mamma nei mesi prima di morire ci raccomandò di farle un funerale festoso perché diceva "[i]siate felici per me che vado ad incontrare Gesù[/i]". Il 5 gennaio 1986, il giorno del funerale, lo ricordo come il giorno più bello della mia vita. Tutte le campane suonavano a festa, tanti i ragazzi con le chitarre, l'organo intonava musica allegra, le persone erano vestite con colori sgargianti come ad un bellissimo ricevimento nel quale salutiamo una persona che parte per andare a stare meglio e la tristezza di perderla lascia il posto alla gioia per lei. Saperla tra le braccia di Dio mi rasserena, mi da la forza per andare avanti nonostante gli sgambetti che in tanti provano a farci invidiosi della nostra serenità e fiducia nel futuro. Non allontanatevi dalla Fede perché pensate ci siano troppe formalità imposte dall'uomo, ribellatevi alle cose che nella Chiesa non vanno, annunciate con gioia la Parola di Dio perché i Suoi insegnamenti sono la cosa più bella che l'uomo abbia mai ricevuto. Ognuno ha la sua Fede, c'è chi va in chiesa tutti i giorni e passa le ore a sistemare gli addobbi sacri, cambiare l'acqua dei vasi, stirare i paramenti del sacerdote, pulire le panche; altri si rinchiudono in conventi dove trascorrono la loro esistenza alternando preghiera e lavoro; altri ancora partono e vanno nelle missioni per aiutare le popolazioni che vivono in condizioni di maggior arretratezza; altri che predicano oppure lavorano portando la loro Fede come stemma, altri ancora che si occupano di anziani, o di bambini, o di carcerati e di tutte le persone sole e abbandonate dall'uomo. Chi può dire che una di esse è la vera Fede e le altre non lo siano? Ognuno ha il suo modo, ognuno tira fuori dal cuore l'amore che ha dentro e lo propone a Dio nel modo che più gli piace o che meglio gli riesce. Sono solo aspetti formali che al Signore non importano. Se aiutiamo un bambino in tutta la nostra vita, oppure se creiamo un movimento di preghiera riconosciuto in tutto il mondo per il Signore non fa differenza, quello che Lui vuole da noi è che mettiamo l'amore in ogni cosa che facciamo, che si possano abbracciare i Suoi valori, viverli e far si che siano un esempio di vita per gli altri, un continuo stimolo per avere e non abbandonare la Fede. Non è scansando le persone che si serve Cristo, ma è avvicinandole, rispettandole, amandole per quello che sono che facciamo vedere al mondo la vera forza della Fede. Se faremo festa ogni giorno, anche quando ci verrebbe voglia di piangere, se abbracceremo il nostro nemico perché lo perdoniamo dal profondo del cuore, se faremo delle piaghe del nostro prossimo le nostre piaghe, se ameremo Dio senza condizioni saremo un faro, una luce che segnerà la strada a quanti ancora brancolano nel buio. La Fede è come la fiamma pilota di una caldaia, è sempre accesa e per alimentarla basta girare la manopola, basta muoversi da casa ed entrare in un ospedale e conversare con una persona sola, dare una carezza ad un bambino che chiede l'elemosina, pregare con il cuore per coloro che hanno fatto degli errori senza condannarli o augurare loro ogni sorta di male. Il mondo ha bisogno di scaldarsi, giriamo la manopola della Fede e infiammiamo questo nostro mondo con il calore dell'Amore per gli altri. Inondiamolo con la nostra rivoluzione, amiamo chi ci disprezza, camminiamo a fianco delle persone che nessuno vuole, prendiamo un bambino in affido, combattiamo le nostre guerre con i fiori e non con le armi. Siamo pronti a fare mille rivoluzioni, a ribellarci a tutto e tutti, bene, è un ottimo punto di partenza, ma incanaliamo la nostra forza verso qualcosa che costruisca un mondo migliore, doniamo un futuro ai nostri figli e a noi stessi. Vi sembra che oggigiorno ci sia amore per le strade? Ben poco, si ammazza e si stupra con la facilità di bere un bicchier d'acqua e la cosa brutta è che quasi non ci facciamo più nemmeno caso. Il male, la cattiveria, l'egoismo stanno prendendo il sopravvento, ma davvero volete che questo accada? Davvero siete disposti a subire tutto questo? Cambiare si può, è la rivoluzione che ci ha insegnato Gesù, ribelliamoci a questo stato di cose e cominciamo da noi, dalle nostre famiglie ad essere altruisti e generosi, insegniamo ai nostri ragazzi i valori ed i principi che fanno grande una persona, prendiamo i bambini di chi li maltratta ed educhiamoli ad essere uomini e donne capaci di amare e di creare a loro volta famiglie sane. Il futuro del mondo è nella rivoluzione insegnataci dal Signore, raccogliete la Sua sfida ed arruolatevi nell'esercito di Dio. |