Omelia (12-09-2012)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Prima Corinzi 7,31

"Passa infatti la figura di questo mondo!"
1Cor 7,31


Come vivere questa Parola?

Una minaccia? Una visione pesantemente negativa della vita? O non piuttosto una sollecitazione a dare a ogni cosa il suo giusto valore? Una risposta ci viene dalla lettura attenta e contestualizzata dell'intera pericope propostaci quest'oggi.

In altre pagine paoline è, infatti, possibile cogliere un atteggiamento totalmente positivo nei riguardi dei valori umani. Ad esempio, quando Paolo parla delle sue origini si nota nelle sue affermazioni una sfumatura di giusto orgoglio, e più ancora si può cogliere nelle sue parole la grande stima che nutre per il matrimonio, eretto a immagine dell'amore sponsale di Cristo per la Chiesa, e definito un mistero grande (cf Ef 5,21-33).

Ma anche senza allontanarci dal passo che stiamo esaminando, possiamo trovare elementi particolarmente illuminanti. Leggiamo, infatti: "quelli che piangono,[vivano] come se non piangessero; quelli che gioiscono, come se non gioissero; quelli che comprano, come se non possedessero; quelli che usano i beni del mondo, come se non li usassero pienamente"(vv.30-31).

Il "come se" dice non rigetto sdegnoso di quanto la vita può offrire, ma attenzione a non farne l'orizzonte esclusivo, nella piena consapevolezza che si è di fronte a beni che non sono definitivi: "Passa la figura di questo mondo", e travolge con sé quanto le appartiene, senza tuttavia intaccare i beni perenni che ci vengono dal Risorto. È in base a questi che anche gli altri devono essere valutati ed assunti.

Porterò quest'oggi il mio pensiero su ciò che veramente conta nella mia vita.

Tutto passa, inesorabilmente, ma tu, Signore, rimani luminoso all'orizzonte dei miei giorni e li illumini e li riscaldi con la tua presenza. Non posso che esultare di gioia!

La voce di un lebbroso

Sono come una pietra che rotolò giù dal pendio della vita. Rotolando così, mi disgregai in molti pezzi, fino a scoprire dentro di me un tesoro che Dio vi teneva nascosto, un tesoro capace di superare tutta la mia povertà. Fu meraviglioso, perché ora io posso dire a tutti che dentro di noi Dio cela una ricchezza da scoprire: il senso vero della vita, che non potrà essere mai corrotta né spezzata.
Lino Villachà